Continuano le indagini dei carabinieri di Monte San Biagio sul rogo avvenuto l’altra notte nel pieno centro del paese. Ad essere completamente avvolta da fiamme dolose, la Citroen C4 del 50enne Mario Di Vezza, del posto.
Gli uomini del comandante Michelangelo Nania, stanno ora tentando di capire se vi sia o meno qualche testimone materiale dell’accaduto: il rogo è avvenuto in viale Littoria, nella parte alta di Monte San Biagio. A pochi metri di distanza dall’abitazione dell’uomo ed a poche centinaia di metri dal Comune.
Le fiamme si sono sviluppate dalla parte anteriore del mezzo, spente dai vigili del fuoco prima che si allargassero ad auto e abitazioni circostanti. Sebbene non siano stati rinvenuti inneschi, è da subito parso chiaro che l’ipotesi di un fatto accidentale è da escludere, se non altro per la voracità delle lingue di fuoco: la Citroen è andata del tutto distrutta.
Ad impantanare le indagini, almeno ufficialmente, la vita del Di Vezza: non ha mai avuto alcun problema; non ha alcun precedente; non è mai stato nemmeno sfiorato da inchieste e quant’altro. “Una persona limpida, trasparente e professionale”, si è affrettato a dire il sindaco Mirabella a poca distanza dall’episodio. Un uomo perbene, insomma, tutto casa e lavoro.
Addirittura, per contribuire all’economia familiare, di lavori ne faceva due: di sera, cameriere in un locale della zona; di giorno, impiegato precario al Comune, in forza all’ufficio ragioneria.
Nessuna pista è al momento esclusa, neppure quella della semplice ragazzata fatta per emulazione, sulla scia di episodi simili avvenuti in Comuni vicini. Ipotesi comunque al momento affiancata da quelle che portano a questioni lavorative o alla sfera personale.
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