
Un delitto che, per modalità ed autori, è destinato a far discutere, quello della povera Silvana Cerro. Ora, ad intervenire con decisione, puntando in qualche modo il dito contro l’amministrazione comunale, ci pensano le civiche “Alternativa fondana” e “Fondi ci chiama”, coordinate rispettivamente da Gianpaolo Costa e Gianfranco Antonetti. Sotto accusa, la carenza di monitoraggi preventivi. “Il problema della sicurezza sociale e della protezione dei cittadini dovrebbe costituire un compito di fondamentale rilevanza per l’ente locale e premessa indispensabile per perseguire finalità di crescita civile e di ordinato sviluppo socioeconomico”, scrivono i due. “Tali problematiche non possono essere affrontate in maniera episodica o solo sull’effetto di eventi come la morte di Silvana Cerro o di altre azioni delinquenziali e criminose, ma tramite una strategia di sicurezza e di tutela, di prevenzione, con programmi rigorosi e definiti, che veda coinvolte le diverse istituzioni pubbliche di governo centrale e locale e le forze dell’ordine e della magistratura”.
In prima fila, secondo le civiche, dovrebbe esserci proprio il Comune di Fondi: “Quale ente a diretto contatto con la sua popolazione, deve procedere ad una analisi e ad un monitoraggio complessivo sulla natura delle cause e sullo stato dei soggetti che mettono in pericolo la sicurezza cittadina”.
Ed ecco la ricetta di Costa e Antonetti: “Deve sollecitare l’azione congiunta e integrata degli altri enti e istituzioni dello stato preposte alla prevenzione e alla repressione di tali fenomeni. Realizzare specifici protocolli d’intesa con la Prefettura, l’amministrazione provinciale e la Regione. Sensibilizzare le forze sociali e culturali, il mondo scolastico. Richiedere il potenziamento delle dotazioni organiche delle forze dell’ordine. Sostenere l’innovazione delle modalità operative della Municipale. I compiti di prevenzione e di sicurezza di governo del territorio – concludono dalle civiche – devono vedere sempre più coinvolti i Comuni e le Regioni tramite una vera e propria azione interistituzionale, e questo in ragione dell’evoluzione della normativa nazionale di conferimento di compiti amministrativi in materia di sicurezza urbana dallo Stato alle regioni e agli enti locali”.