Non si è esaurita l’onda lunga del Consiglio comunale di Formia su aumenti Tares e bilancio, e quello che non è emerso in seduta, sta tuttavia emergendo in queste ore con un duro botta e risposta tra maggioranza e opposizione molto più pacato invece nell’assise di mercoledì scorso. Pochi minuti e il maggiore dei gruppi di opposizione ha subito incassato dopo la pubblicazione di una nota, la replica del delegato al bilancio del sindaco Fulvio Spertini. Non sono neanche servite le inattese scuse fornite dai componenti del gruppo della Vela in assise, per giustificarsi di aver fornitodati sugli aumenti della Tares per alcune attività commerciali, completamente sbagliati.
Oggi correggono il tiro e partono al contrattacco: “L’assessore Marciano – dichiarano – era così concentrato a farci la lezioncina su cosa è la Tares che non si è neanche accorto che la permanenza in Tarsu, possibile per legge, e con una distribuzione più equa delle tariffe era possibile. Ciò soprattutto senza toccare altre leve contributive come l’Irpef come paventato erroneamente, quasi fosse un ricatto, dall’assessore alla sostenibilità urbana. Ci teniamo a sottolineare che in consiglio l’Udc oltre a respingere fortemente la Tares ha fatto una proposta migliorativa, bocciata poi dal Consiglio Comunale, con le relative coperture contabili di permanenza in Tarsu.

E’ giusto che i cittadini e le attività commerciali sappiano che il ‘buco’ di 800mila € poteva tranquillamente essere coperto con un’entrata straordinaria che probabilmente neanche gli stessi consiglieri di maggioranza conoscevano. Infatti il Comune di Formia ha vinto una causa che ha portato ben 600mila € nelle casse dell’amministrazione che potevano coprire quindi più del’80 percento del disavanzo. La giunta Bartolomeo ha però deciso, legittimamente, di sperperare più di 250mila € questa estate per eventi vari. Il bilancio comunale prevedeva per queste voci 20mila €. La decisione ci teniamo a sottolinearlo è legittima, ci sono le delibere di Giunta e le determine, ma la nostra domanda/proposta è chiara, non sarebbe stato più opportuno usare quelle cifre per coprire il bilancio evitando aumenti così robusti a operatori commerciali già fortemente colpiti dalla prolungata crisi economica?
Vogliamo ricordare gli aumenti: +179% ad attività di ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio; +152% ad attività di banchi di mercato generi alimentari; + 81% a ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub; +38% a uffici, agenzie, studi professionali. In cambio le banche e gli istituti di credito avranno una diminuzione del -38%. Se questa è equità … Eravamo certi che non saremmo stati ascoltati, come in fondo successo anche alle associazioni di categoria dei commercianti che sono stati chiamati a provvedimenti già approvati dalla giunta ed ai quali va tutta la nostra solidarietà per quello che potrà accadergli nei prossimi mesi, e per questo abbiamo presentato degli emendamenti al bilancio 2013 che sono stati bocciati dal Sindaco. Uno di questi, il N. 4 per la precisione, prevedeva la costituzione di un apposito capitolo di bilancio con ben 55mila € che potesse funzionare da cuscinetto per tutte quelle attività commerciali che non potranno pagare già la quarta rata del 2013.

Ma tanto questo all’assessore Marciano non interessa infatti in commissione bilancio dichiarava “qui dobbiamo incassare subito”. Quanto poi alle 17.496 utenze domestiche gli aumenti saranno lievissimi per chi vive da solo ma saranno invece più importanti per le abitazioni da 4 componenti a salire. Non commentiamo ma lasciamo a chi leggerà questo comunicato farsi un ‘idea … Una famiglia media da quante persone è composta? Quanto poi ai dati della differenziata, vediamo di ristabilire la verità con i dati fornitici questa mattina dall’ufficio ambiente del comune: a dicembre 2007 (Bartolomeo sindaco) eravamo al 13% di rifiuti differenziati mentre a maggio 2013 (Forte sindaco) al 38.54%. Quanto ai costi, ed agli agi da capogiro, della Latina Ambiente sono aumentati semplicemente per 2 ordini di motivi, perché il canone dell’Ama era fuori mercato, infatti è poi fallita, ci sono volute ben 2 ricontrattazioni e le conseguenze le conoscono bene diverse attività formiane che da quel fallimento non hanno preso ancora 1 euro. La seconda motivazione è quella di permettere la differenziata con il porta a porta che seppur costoso ha visto aumentare la differenziata nei 5 anni della giunta Forte del ben 25,54%. Al di la di tutte le giustificazioni che il Sindaco Bartolomeo e l’assessore Marciano hanno provato a dare in consiglio il dato politico è chiaro: Bartolomeo in soli 5 mesi ha aumentato enormemente il costo delle bollette dell’immondizia sia alle utenze commerciali che a quelle domestiche.
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REPLICA DEL DELEGATO FULVIO SPERTINI ALLA NOTA UDC: “Manipolare i numeri non serve, costretti a riparare i danni che voi avete prodotto”

L’attività che regola il bilancio è amministrativa e si basa su numeri certificati dalla direzione finanziaria dell’Ente e ulteriormente verificati dai revisori dei conti presenti all’ultimo Consiglio Comunale. L’Udc tira fuori cifre estrapolandole dal contesto complessivo: questo vale tanto per il buco di 800 mila euro che per la causa vinta dal Comune, cui sarebbe legato il tesoretto di 600 mila euro nelle casse dell’amministrazione.
La relazione di bilancio presentata in Consiglio Comunale evidenzia tre cifre fondamentali: 1) 35.884.000 euro di spese correnti; 2) minori entrate pari a 1 milione e 400 mila euro di gettito Imu ed oneri urbanistici e 1.700.000 euro di mancati trasferimenti dallo Stato centrale e dalla Regione. Il totale è di 3 milioni e 100 mila euro. Questo è il buco di bilancio della città di Formia che chi amministra ha l’imperativo legale di coprire. Ogni altra cifra avulsa da questo quadro può essere manipolata secondo i propri scopi.
La manovra di bilancio effettuata ha dovuto intervenire su queste cifre ed ha seguito i seguenti principi: a) aumento dell’1% (dal 9,5 al 10,5%) dell’aliquota Imu su seconde e terze case, portata al livello medio provinciale, per 1 milione e 200 mila euro di recupero; b) introduzione della Tares (applicata da tutti i maggiori comuni della provincia) a copertura di un ulteriore milione e 300 mila euro; c) ulteriori tagli della spesa pari a 600 mila euro rispetto ad un taglio complessivo di 915 mila euro. Si parla di sperperi di 250 mila euro per la programmazione estiva quando lo stesso bilancio ha evidenziato rispetto alle previsioni del 2012 una riduzione della spesa nei settori Sviluppo Economico, Cultura e Turismo di 154 mila euro.
Un’altra cifra che è stata estrapolata dal contesto, a testimonianza dell’uso strumentale che l’Udc fa dei numeri. Va inoltre ricordato che questa amministrazione, pur in un quadro di così grave carenza, ha mantenuto inalterati i servizi alla persona e quelli a domanda individuale. La proposta alternativa riguarda quindi solo la Tares. L’intervento auspicato dall’Udc di aumentare e rimodulare la Tarsu avrebbe portato solo 500 mila euro nelle casse del Comune, costringendo l’amministrazione ad un drastico aumento dell’addizionale Irpef, tassa che incide sul reddito dei soliti noti, quelli che le tasse le pagano già oggi appieno. Se l’Udc avesse avuto realmente a cuore le sorti del bilancio comunale non avrebbe aumentato in un solo anno il costo del servizio rifiuti, lievitato di un milione e mezzo di euro tra 2011 e 2012. Un danno che oggi siamo costretti a riparare.