IL FUTURO DEL P.O.CENTRO: UNIONE TRA UNIVERSITA' E OSPEDALE. LA RICETTA DEL SEGRETARIO DEL PD GIULIANI

Ivano GiulianiQualche giorno fa evocando la proposta suggestiva di fare del Presidio Ospedaliero Centro “La fabbrica della Salute” ho come Partito Democratico rilanciato il confronto sul piano della proposta. In tempi di crisi e ristrettezze economiche è infatti utili rifarsi al pensiero Keynesiano che sosteneva appunto l’esigenza di rilanciare investimenti e reperire risorse da fonti improduttive come strategia per contrastare il declino.

In tutti questi anni l’Ospedale Fiorini, non senza qualche criticità, è stato in tutta la AUSL di Latina l’unico laboratorio nel quale le due realtà, quella ospedaliera e quella universitaria hanno camminato fianco a fianco in un ottica di collaborazione. L’entusiasmo non deve farci dimenticare le criticità che al momento affliggono alcuni servizi ospedalieri del nosocomio terracinese. Si pensi solo allo sforzo che da circa un anno stanno sopportando servizi quali la cardiologia e la patologia clinica, gestiti da un solo dirigente medico ospedaliero, oppure ai turni massacranti a cui i medici ospedalieri della medicina interna sono sottoposti per garantire un servizio efficiente.


Tuttavia dal momento che la prospettiva è quella della crescita e dello sviluppo dell’offerta in termini di salute lo sforzo deve essere proteso a fare del Fiorini all’interno del P.O. Centro, insieme al San Giovanni di Dio quello che nei nuovi modelli organizzativi è denominato “Ospedale Magnete”, cioè una struttura di eccellenza all’interno della quale elevate professionalità ospedaliere ed universitarie si integrano per attrarre utenza e cittadini provenienti da altre città ed altre ASL. Questo oggi già in parte succede essendo diventato il Fiorini punto di riferimento per comunità quali Priverno, Sonnino, Roccagorga, Maenza, San Felice, Sabaudia e Pontinia. Una integrazione capace di puntare in alto per cui accanto a professionisti del calibro dei cardiologi, internisti, specialisti del territorio e radiologi ospedalieri operino eccellenze di ambito universitario.

Quanto fatto dal 2006 ad oggi da chirurghi, dermatologi, otorini ed oculisti universitari con il sostegno ed in alcuni casi la guida di colleghi ospedalieri e del territorio è il segnale che questa sia la strada da percorrere per dare al P.O. Centro quella prospettiva di sviluppo che i sostenitori della frammentazione stanno in questi giorni minando.

Ed è lungo questa direttrice che si collocano presenze quali quella della CHIRURGIA DELLA CATARATTA E REFRATTIVA coadiuvata e sostenuta dal Professore Leopoldo Spadea associato in malattie dell’apparato visivo presso il dipartimento di scienze e biotecnologie medico-chirurgiche dell’Università La Sapienza di Roma. Attualmente è dirigente medico e direttore di unità operativa semplice dipartimentale della oftalmologia universitaria dell’ospedale Alfredo Fiorini – presidio ospedaliero Centro di Terracina (ASL Latina), il quale si occupa soprattutto di cataratta, glaucoma, trapianti di cornea e interventi di chirurgia rifrattiva. Il Fiorini quindi come centro per il trapianto di cornea potrà tra poco essere una realtà.

Pertanto lo slogan è Ospedale di Terracina+Fondi=più ospedalieri più universitari= più servizi più salute
Le altre vie d’uscita potranno essere solo scappatoie effimere adottate dai soliti populisti che fanno della salute il terreno della propaganda elettoralistica.