Sciolta la riserva, il Tribunale del Riesame di Latina ha respinto il ricorso e confermato il sequestro dei pontili di Rio Martino, a cui i forestali hanno apposto i sigilli oltre un mese fa. Un provvedimento lasciato in piedi, però, soltanto per il reato di occupazione del suolo demaniale, non ritenendo sussistenti altri reati. Ora, una volta depositate le motivazioni dell’ordinanza, la “Geport”, società che gestisce gli approdi, difesa dall’avvocato Dino Lucchetti, dovrà decidere cosa fare per cercare una soluzione al problema.
Il sequestro dei pontili è stato compiuto dai forestali del Nipaf di Latina, su ordine del sostituto procuratore Gregorio Capasso. Un provvedimento poi convalidato dal gip. Sigilli nello specifico messi a quattro casette adibite alla guardiania, otto passerelle di accesso e quattro tratti di pontili galleggianti di 150 metri ciascuno, dove si trovavano ormeggiate 180 imbarcazioni. La Geport nel 2006 aveva avuto in concessione temporanea dal Comune di Latina lo specchio acqueo di Rio Martino. Una concessione ottenuta nelle more dell’attuazione del progetto generale del porto-canale di Rio Martino con scadenza nel 2010. Un accordo nel quale si prevedeva che con la definizione del progetto generale del nuovo attracco, la Geport dovesse andare via. Il Comune aveva poi accordato una proroga alla società che gestiva i pontili galleggianti, fino al 2012. Inutili gli inviti e le diffide a sgomberare.
Alla fine sono arrivati inchiesta e sequestro.