FONDI, DAMASCO. SULLA SORVEGLIANZA SPECIALE PER D’ERRICO DECIDE REGGIO CALABRIA

giustizia1Dopo tre anni di rinvii e di spostamenti di carte tra Latina e Reggio Calabria, un giudice per decidere se applicare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale ad Antonino D’Errigo, ritenuto dagli inquirenti uno dei soldati dell’associazione per delinquere di stampo mafioso che per anni avrebbe condizionato il Comune e il Mof di Fondi, è stato trovato. La Corte di Cassazione ha messo la parola fine alle schermaglie sull’ufficio giudiziario competente a vagliare la proposta presentata dalla Divisione investigativa antimafia e deciso che a occuparsi di D’Errigo sarà il Tribunale di Reggio Calabria.

“Damasco 2”


Il presunto soldato di mafia è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Damasco 2”, si è visto condannare dal Tribunale di Latina e, seppure con una riduzione della pena a cinque anni e mezzo di reclusione, confermare la condanna dalla Corte d’Appello di Roma. Il 30 giugno 2010 la Dia ha presentato al Tribunale di Latina una proposta per applicare a D’Errigo la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, provvedimento di pubblica sicurezza che limita la libertà dell’individuo.

Rimpallo di competenze

Il successivo 18 novembre i giudici del capoluogo pontino hanno emesso un’ordinanza, specificando che la richiesta era inammissibile, visto che il destinatario della stessa svolgeva “attività illecita prevalentemente e quasi esclusivamente in Calabra”. Il 24 gennaio 2011 la Dia ha così fatto la stessa proposta al Tribunale di Reggio Calabria, che si è però espresso soltanto il 29 novembre dello scorso anno, sollevando un conflitto di competenza. D’Errigo è stato ritenuto dagli inquirenti collegato alla cosca Romeo di San Luca e impegnato nell’associazione per delinquere che sarebbe stata costituita a Fondi in attività volte a “condizionare, intimidire e minacciare concorrenti delle aziende controllate dal sodalizio, nonché debitori e creditori delle stesse e dei partecipi dell’organizzazione”. Avrebbe partecipato a varie “spedizioni” nel Lazio, in Toscana, in Campania, in Sicilia e in Calabria, ma il comune denominatore di tali attività, per i giudici calabresi, sarebbe stato costituito dall’agevolazione “degli interessi criminali dell’associazione che era radicata in provincia di Latina”.

Intervento della Cassazione

Alla fine a decidere quale Tribunale dovrà stabilire se rendere D’Errigo un sorvegliato speciale è stata la Corte di Cassazione, che ha ora stabilito che la competenza è del Tribunale di Reggio Calabria, a cui sono stati inviati gli atti. “Dovendosi avere riguardo, ai fini della competenza, al luogo in cui si manifesta prevalentemente la pericolosità sociale del proposto – hanno specificato gli ermellini nella sentenza emessa – e non al luogo in cui opera il sodalizio criminoso al quale il proposto ha aderito, gli atti debbono essere trasmessi al Tribunale di Reggio Calabria”.