PROTESI DIFETTOSE ANCHE A PAZIENTI PONTINI,A PROCESSO IL CHIRURGO

A giudizio il chirurgo accusato da decine di pazienti di aver impiantato loro protesi difettose per risolvere problemi di dolori alla schiena, aggravando le loro patologie. A disporre un processo per il dott. Sergio Acampora, accusato di lesioni personali colpose aggravate, somministrazione di medicinali guasti e violazione del decreto legislativo in materia di dispositivi medici, è stata il sostituto procuratore della Repubblica di Bologna, Laura Sola.

Una vicenda iniziata con le prime denunce presentate in provincia di Latina e poi approdata per competenza alla Procura emiliana. Nella struttura convenzionata bolognese «Villa Erbosa», il dott. Acampora ha operato pazienti provenienti dai diversi centri italiani, afflitti da problemi lombari, a cui venivano applicati fissatori interspinosi denominati «Lumbarfix». Interventi a spese del servizio sanitario nazionale, che a molti anziché risolvere qualche difficoltà avrebbero però creato un tormento. Le protesi, infatti, si sarebbero spesso deformate o rotte e in tali casi altri medici si sarebbero rifiutati di intervenire, temendo che la rimozione dei fissatori potesse far rischiare la paralisi ai pazienti.


Partite le prime denunce e intervenuti i carabinieri del Nas, a cui il sostituto Sola ha poi affiancato un consulente medico-legale, è emerso tra l’altro che i «Lumbarfix» erano prodotti dalla «Nitilium Research» di Napoli, con amministratore unico la moglie del chirurgo e soci i figli del «camice bianco». Una vicenda oggetto di interrogazioni parlamentari e di un servizio de “Le Iene”. Ultimati gli accertamenti su dodici pazienti tra quelli che hanno presentato denunce, il sostituto procuratore bolognese ha emesso un decreto di citazione a giudizio per Acampora, ipotizzando i reati di lesioni colpose aggravate, somministrazione di medicinali guasti e omessa comunicazione al Ministero degli incidenti verificatisi.

Pazienti delle province di Latina, nello specifico di Sezze, Terracina, Fondi, e Monte San Biagio, Foggia, Avellino, e Caserta, rappresentati dagli avvocati Ezio Bonanni e Oliviero Sezzi, si preparano a costituirsi parte civile. Il processo è fissato per il prossimo 29 gennaio davanti al Tribunale di Bologna.