La Dia di Roma e Reggio Calabria hanno proceduto alla confisca di beni per un valore di 120 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore romano, il 43enne Federico Marcaccini. Provvedimento divenuto definitivo a seguito della pronuncia delle Cassazione che ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti dall’imprenditore e immobiliarista.
Tra i beni sottoposti a confisca anche due società con sede a Latina e due ville a più piani con ampi parchi annessi a Sabaudia.
Il Marcaccini era stato sottoposto a un provvedimento restrittivo di fermo nel novembre 2010 dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione “Overloading”. Una operazione che aveva visto coinvolte altre 76 persone ritenute coinvolte, a vario titolo, nell’organizzazione criminale di San Luca in provincia di Reggio, dedita al traffico internazionale di cocaina tra la Colombia e l’Italia.
L’imprenditore romano conosciuto anche come “er pupone”, avrebbe avuto competenze specifiche nell’ambito dell’organizzazione criminale, era considerato dagli investigatori il finanziatore delle attività illecite.
Tra gli altri beni sottoposti a confiscaci sono 33 società, una villa in zona Nomentana-Porta Pia; un fabbricato con 10 unita’ immobiliari in via di Ripetta; tre immobili adibiti a garage e magazzini per complessivi 1800 mq, nella via Tuscia, via Leone Magno e via Santa Maria delle Fornaci, due immobili adibiti ad uso alberghiero a Taormina, e Fabbrica di Roma, altre villette ed appartamenti a Fabrica di Roma, Mentana e Rignano Flaminio. La confisca ha interessato disponibilita’ finanziarie costituite da rapporti bancari di vario titolo per un valore stimato di circa un milione e mezzo di euro, nonche’ dal contenuto di una cassetta di sicurezza in cui erano custoditi orologi e monili di notevole valore.
Già nel settembre del 2011 la Dia aveva eseguito un provvedimento di sequestro anticipato dei beni del 43enne romano.