Una patologia fastidiosa e spesso causa di imbarazzo che, secondo alcune stime, affligge il 50% degli adulti. Parliamo della sindrome emorroidaria, che da qualche giorno al “San Giovanni di Dio” di Fondi è possibile curare in maniera innovativa, come in pochi altri centri della penisola.
Messo da parte il tradizionale trattamento chirurgico, l’equipe della struttura complessa di Chirurgia guidata dal primario Riccardo Bertolini ha infatti iniziato ad affrontare il problema con un trattamento d’ultima generazione, il Thd. Una tecnica mini invasiva e che finora ha dato risultati insperati, con decorsi post-operatori minimi e complicanze rarissime e facilmente risolvibili. Anziché procedere alla tradizionale escissione, le arterie responsabili della sindrome sono individuate grazie ad una guida doppler e successivamente “legate”.

Al di là dei numerosi vantaggi per il paziente, la messa in atto del nuovo metodo rappresenta un abbattimento dei costi non indifferente, per l’ospedale: dagli 800 euro della vecchia operazione, a circa la metà.
Il tutto è stato reso possibile dal professor Bertolini, che è riuscito a farsi affidare in comodato d’uso direttamente dall’azienda produttrice il costoso macchinario necessario all’operazione, al cui utilizzo i professionisti della Chirurgia fondana sono stati istruiti da un operatore giunto appositamente dal policlinico Gemelli, dove il Thd ha da tempo registrato risultati più che positivi.