Mentre resta un mistero su dove si trovi attualmente la sua bara dopo gli incidenti verificatisi l’altro ieri ad Albano in occasione dei suoi contestatissimi e temuti funerali, Erich Priebke ha esaltato questa notte qualche grafomane anche a Formia, città fregiata della medaglia d’argento al valore civile per le tante vittime e gli ingenti danni materiali subiti durante l’ultima guerra mondiale.
Una vergognosa scritta inneggiante il vice comandante del quartier generale della Gestapo a Roma è comparsa sul terrazzo sovrastante il mercato ittico al coperto di Largo Paone. Erich Priebke da qualche nostalgico negazionista è stato addirittura definito un eroe con tanto di punto esclamativo. La scritta, naturalmente lasciata con uno spray di color nero, ha indignato tantissimi cittadini comuni che questa mattina transitavano nella zona o avevano raggiunto Largo Paone per effettuare acquisti nel vicino mercato rionale oltre che gli stessi operatori commerciali.
Scattato l’allarme è giunta sul posto una squadra della Polizia scientifica del commissariato di Formia che hanno effettuato alcuni rilievi fotografici mentre lo stesso Comune, dopo la ferma indignazione del sindaco Sandro Bartolomeo, ha ordinato una cancellazione di una scritta odiosa lasciata lì, in un punto di Largo Paone, visibile anche dagli angoli più lontani oltre che dall’attigua strada Litoranea.
Priebke neanche in punto di morte non si è pentito per il ruolo svolto nell’eccidio, il 24 marzo 1944, delle Fosse Ardeatine dove furono fucilate 335 persone come rappresaglia per l’attentato di via Rasella. L’elenco delle vittime venne stilato dal boia nazista che per la fretta ve ne inserì cinque in più. Tra le vittime ci furono due docenti che avevano vissuto in precedenza a Formia: erano i professori Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo, avevano insegnato per tanti anni al liceo classico Vitruvio Pollione prima di tornare a Roma.