Tredici imputati a giudizio con l’accusa di aver messo a segno a Fondi una truffa da 500mila euro ai danni di due finanziarie e di undici ignari cittadini.
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Guido Marcelli, ha disposto un processo per Domenico e Luigi Cima, Guido e Giovanni Palazzo, Adelmo Sepe, Gianfranco Ianuario, Alessandro Martino, e per i presunti collaboratori dei sette, Francesco Tomassini, Stefania Simioli, Antonella Picano, Claudio Migliori, Claudio Amabile e l’egiziano Gabal Abd El Gawad. Stralciata soltanto la posizione di un quattordicesimo imputato, Antonio Pasotto.
Un procedimento nato da una denuncia fatta alla Guardia di finanza di Fondi da un operaio, il quale aveva scoperto di essere protestato per un finanziamento non onorato che non aveva mai richiesto. Le Fiamme gialle, al termine delle indagini, ritennero che fosse stato messo in piedi un sistema criminale. Falsificando documenti d’indentità, i protagonisti del presunto raggiro avrebbero chiesto denaro alle finanziarie per l’acquisto di auto, che veniva fatto confluire sui conti correnti degli autosaloni di Cima e Palazzo. Le rate del finanziamento non venivano poi pagate e per le finanziarie rintracciare i falsi sottoscrittori era impresa impossibile. Episodi che si sarebbero verificati tra il 2006 e il 2007. La prima udienza è fissata per il prossimo 25 marzo, davanti al II collegio del Tribunale di Latina.