
Protestano vivamente a Monte San Biagio, e si fanno portavoci delle loro lamentele il sindaco Gesualdo Mirabella e il presidente del consiglio Giuseppe Pascale, quanti erano soliti sottoporsi ad analisi tramite prelievo del sangue.
Da oltre un anno, infatti, era stato attivato, da parte dell’Asl, il servizio “a domicilio”, consistente nella presenza, nella giornata di mercoledì, di un medico, un infermiere e degli operatori specialistici di cui veniva chiesta la prestazione, i quali raggiungevano la sede di Monte San Biagio, appositamente messa a disposizione dell’equipe sanitaria. Traevano vantaggio, da questo servizio, soprattutto le persone anziane o che presentano criticità nella deambulazione o nel solo spostamento da casa.
Affidato al coordinamento del dottore Antonello Santucci, il progetto prevedeva anche il servizio reso entro le mura domestiche per quanti non potevano spostarsi materialmente dalla loro abitazione. In questo ambito venivano anche effettuati prelievi sanguigni per le relative analisi cliniche.
Da qualche giorno, invece, dal Laboratorio analisi dell’ospedale “Alfredo Fiorini” di Terracina è giunto il rifiuto ad accettare le provette contenenti il sangue prelevato e da sottoporre ad analisi. Comprensibile, a questo punto, lo sdegno delle famiglie delle persone anziane. Secondo loro, e secondo altri che stanno raccogliendo le firme per richiedere l’abrogazione della nuova direttiva, questo fatto nuovo crea seri problemi per chi ha difficoltà a raggiungere Terracina dove dovrebbe, poi, sottoporsi a file estenuanti, con il conseguente fastidio anche per quanti, presso il laboratorio terracinese, vedrebbero accrescere il numero delle persone che formano la fila.
A sostegno dei cittadini che protestano sono scesi in campo sindaco e presidente del consiglio.