VILLETTE A SCHIERA IN ARRIVO INTORNO ALLA TOMBA DI MENOTTI GARIBALDI AD APRILIA

tomba

Starebbero per arrivare un centinaio di villette, almeno il doppio di quelle previste dalla Variante di recupero delle periferie andato in Regione, e con vista sulla tomba mausoleo di Menotti Garibaldi. Una zona, quella di Carano Garibaldi, che rischierebbe di essere travolta da una colata di cemento.


L’allarme arriva dalla consigliera comunale di Sel, Carmen Porcelli.

“Con la cosiddetta variante di recupero delle periferie, restituitaci della Regione Lazio, l’indice di edificabilità nel nucleo storico del borgo è passato dallo 0,03% allo 0,6%, con la possibilità di costruire circa 5000 metri quadrati di abitazioni e proprio nell’area prospiciente la tenuta di proprietà della famiglia Ravizza Garibaldi, luogo di pregio dal punto di vista paesaggistico e dove sorge la tomba mausoleo di Menotti Garibaldi, il primogenito dell’eroe dei due mondi”.

“Il paesaggio è quella parte di territorio che comprende un insieme di beni che tutti insieme costituiscono l’identità di una comunità locale, sia sotto il profilo storico – culturale che geografico e naturale. Se non si garantisce il paesaggio si cancella anche la memoria. E poiché al memoria di un luogo appartiene a tutti, allora prima di aggredire irrimediabilmente il borgo di Carano – Garibaldi bisognerebbe aprire un serio confronto con la cittadinanza, anche se è terribilmente chiaro che l’orientamento di questa maggioranza politica non è quello di salvaguardare il paesaggio ma di liberare l’istinto speculativo a vantaggio dei soliti pochi noti”.

Gli indici di edificabilità, che sono quelli fissati dalla Regione Lazio, si traducono così: ad ogni metro quadrato di superficie di terreno corrisponderanno 0,20 metri quadrati di abitazione. Un esempio pratico: su ogni 1000 metri quadrati di terreno si realizzeranno 200 metri quadrati di abitazione, su uno o due piani, e con la limitazione dell’altezza massima a 7.50 metri.

Il casale che si trova all’interno della tenuta, poi, non sarebbe sottoposto ad alcun vincolo. L’unica soluzione per salvare Carano e Campoverde potrebbe essere rappresentata dai Piani Particolareggiati o dai Piani di recupero di iniziativa pubblica, “o almeno – incalza la consigliera del centrosinistra, che ci sia una ampia discussione pubblica sull’argomento che coinvolga tutti”.

“Tutt’intorno al casale e alla chiesa ci sono ben tre ettari di terreno interessati dalla variante di recupero: una soluzione potrebbe essere che come compensazione venga donato al comune il casale e l’area circostante al posto de 50% di quella già edificata (di colore giallo) e quella Cp (di colore verde) e che si provveda poi ad un recupero del casale, per trasformarla in una casa-museo dedicata a Menotti, tutto annesso al complesso del mausoleo che comunque rimarrà di proprietà privata. La soluzione prospettata dall’associazione dei tecnici e professionisti apriliani sembra più che ragionevole ed attuabile, bisogna vedere se c’è la volontà politica. Ad oggi ci sono più che valide ragioni per dubitarne”.