Il presidio di Formia dell’associazione “Libera”, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, presenta la nuova piéce teatrale del Teatro delle Condizioni Avverse di e con Andrea Maurizi e Consuelo Cagnati che verrà messa in scena venerdì 4 ottobre alle ore 21 presso il teatro Remigio Paone con ingresso a sottoscrizione gratuita.
Il testo, liberamente tratto da “Gotica – ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea” di Giovanni Tizian ed “Alveare” di Giuseppe Catozzella, vuole tracciare e raccontare il nuovo volto della mafia, oggi. Un racconto serrato e a tratti comico su come e perché le mafie si siano radicate nel Centro e Nord Italia. Vicende di cronaca intrecciate alle storie e alle vite dei due giornalisti che, tra i primi, hanno raccontato questi avvenimenti: dal videopoker alle ecomafie, dagli imprenditori collusi ai politici ricattati, dalle stragi al riutilizzo sociale dei beni confiscati, dalla “coppola e lupara” alla “giacca e cravatta”.
“Lineamenti i nuovi volti e confini delle mafie” di e con Consuelo Cagnati e Andrea Maurizi si terrà venerdì 4 ottobre alle 21 presso il teatro Remigio Paone di ForminaTeatro delle Condizioni Avverse [ARCI TEATRO] realizzato in collaborazione con “Libera” associazioni, nomi e numeri contro le mafie, presidio di Formia.
Luci e audio di Valentina Piazza, organizzazione Lidia Di Girolamo, Elisa Maurizi (Teatro delle Condizioni Avverse), foto e video di Francesco Galli e Antonella Bovino. Liberamente tratto da: Alveare Il dominio invisibile e spietato della ‘ndrangheta del Nord, di Giuseppe Catozzella – ed. Rizzoli Gotica ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea, di Giovanni Tizian – Ed. Round Robin
Molte storie si intersecano attorno a quelle di due giornalisti: Giovanni Tizian e Giuseppe Catozzella, che con i loro libri e con le loro vite hanno reso possibile questo spettacolo. E sono tutte storie che salgono inesorabilmente verso il nord.
“Forse tutta l’Italia va diventando Sicilia … A me è venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali di quel governo regionale: gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno … La linea della palma … Io invece dico: la linea del caffè ristretto, del caffè concentrato … E sale come l’ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l’Italia, ed è già oltre Roma …” (Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, 1961)
Lo spettacolo teatrale LineaMenti nasce dall’esigenza di indagare e raccontare come le mafie tradizionali siano cambiate nel corso del tempo, di come si siano trasformate e abbiano cambiato pelle, di come si siano radicate anche nel centro e nel nord della nostra penisola.
I nuovi Boss hanno volti comuni, non più facilmente riconoscibili, nuovi volti in grado di reinvestire il denaro di Cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta anche nell’economia legale. Politici e imprenditori corrotti del nord tendono la mano alle mafie: tutti però poi ne rimangono stritolati.
Filo conduttore della narrazione saranno le storie e le vite di alcun giornalisti che si sono fatti carico della loro quota di responsabilità e che hanno cercato di descrivere e tracciare i nuovi lineamenti delle mafie di oggi. Nel 2012 sono stati circa 50 i giornalisti minacciati in Italia come quella di Giovanni Tizian, autore di “Gotica – ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”, e altre storie meno conosciute. Tutti però uniti da un comune sentire e cioè che non bisogna essere o diventare eroi per combattere la mafia, perché finché sarà considerato un atto eroico schierarsi contro le mafie sarà combattuta solo da pochi. Le mafie hanno cambiato fisionomia, hanno tracciato nuovi solchi e nuovi confini, lasciando segni e ferite profonde, difficili da rimarginare.
“La quinta mafia è una mafia che cambia pelle, che crea un intreccio tra le diverse cosche che unisce tante competenze. Dobbiamo fare tutti di più con continuità; oggi le mafie rischiano di essere forti perché la politica è più debole. Più debole la democrazia, più forti sono le mafie. Oggi la nostra democrazia è pallida. Noi viviamo un coma etico nel nostro paese, è necessaria una rivolta delle coscienze contro il pericolo della rassegnazione.” (Don Luigi Ciotti)
Un spettacolo di storie, ma non di eroi, perché sia un invito alla partecipazione, al risveglio, alla lotta, alla speranza. Una linea comune da tracciare e percorrere insieme, dove la Libertà, la giustizia sociale, la dignità, i diritti e il bene comune non siano utopie di pochi, ma atti concreti di un resistere e lottare comune, e quotidiano.