PRIMO STUDIO SUI RIFIUTI TOSSICI: “INQUINAMENTO SENZA RIMEDIO”

RIFIUTI2Si susseguono senza sosta notizie circa i rifiuti tossici. E ancora una volta l’epicentro delle attività è la provincia di Caserta, ma anche Napoli. E ancora una volta chi si sta interessando di un vicenda quantomeno “scottante” per la salute pubblica sembra dimenticare l’influenza che i Casalesi hanno avuto in territorio pontino. Ben oltre il basso Lazio.

Le “confidenze” di Carmine Schiavone, circa la presenza di rifiuti tossici, hanno provocato non poche reazioni e anche in territorio Pontino.


L’istituto superiore della Sanità ha avviato il primo studio partendo da Giugliano. Le conclusioni sembrano essere disastrose: “220 ettari di veleni senza possibilità di bonifica. L’inquinamento è senza rimedio. Ma la falda acquifera risulta contaminata da sostanze cancerogene volatili anche nei 2mila ettari circostanti”. Ma se l’area è tanto vasta può essere escluso il territorio pontino?

«Realisticamente la bonifica appare impossibile – ammette il commissario di governo, Mario De Biase – Per legge, infatti, bisognerebbe raccogliere tutti i materiali, rimuoverli e trasportarli altrove. Stesso discorso vale per le acque. Un’impresa proibitiva» (ndr tratto da ‘Il Mattino’).

Intanto anche il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, si è mobilitata con la costituzione di un “Osservatorio”. Un organismo che ha il compito di definire gli indirizzi operativi e strategici più efficaci per contrastare il fenomeno dei roghi tossici che ha interessato la cosiddetta “Terra dei fuochi”(ndr tratto da “Ansa).

L’Osservatorio, presieduto dal Ministro De Girolamo e composto da rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, dovrà stabilire quali sono le modalità per un monitoraggio continuo del territorio e per la predisposizione dei necessari interventi di bonifica, con particolare riferimento alle aree con vocazione agricola.

La task force sarà chiamata a dare l’avvio di un censimento dei pozzi irrigui contaminati, la verifica delle falde acquifere di riferimento e la costituzione di ‘zone no food’.

Il ministro De Girolamo ha informato dell’iniziativa i colleghi Lorenzin e Orlando chiedendo loro di confermare la loro disponibilità alla prima riunione dell’Osservatorio che si terrà nei prossimi giorni presso la sede del Dicastero delle politiche agricole.