Timbra la presenza e poi se ne va a Formia per un incontro politico. Accusato di tentata truffa ai danni del Comune di Itri, il geometra Pasquale Manzo ha patteggiato la pena. Era il 25 marzo 2011 quando il tecnico, dopo aver timbrato in municipio, si allontanò da Itri e si recò a Formia.
Quel giorno però non era il solo ad aver lasciato la collina per dirigersi verso il mare. A Formia si trovava l’allora sindaco Giovanni Agresti che, dopo aver visto Manzo in via Vitruvio intento a colloquiare con alcune persone, telefonò al segretario comunale di Itri, chiedendo di verificare la posizione del geometra.
Il segretario chiamò i carabinieri della locale stazione e, visto l’accaduto e raccolte testimonianze sulla presenza di Manzo a Formia, i militari dell’Arma presentarono un’informativa di reato.
Il sostituto procuratore Cristina Pigozzo ha indagato il tecnico comunale con l’accusa di tentata truffa e il geometra ha scelto di patteggiare. Difeso dagli avvocati Flaviana Coladarci e Alessandro Paletta, Manzo ha ottenuto oggi dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, un patteggiamento a due mesi e venti giorni di reclusione, più 80 euro di multa, con sospensione della pena.
