La questura vuole applicare la sorveglianza speciale e confiscare il patrimonio di Mario Carboni, uno degli imputati nel processo “Caronte”, relativo alla presunta associazione per delinquere composta dalle famiglie di origine nomade Ciarelli e Di Silvio per controllare il business criminale nel capoluogo pontino.
Per gli investigatori Carboni è socialmente pericoloso e i suoi beni frutto di illeciti. La misura doveva essere discussa davanti al Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Lucia Aielli. Il difensore di Carboni, l’avvocato Amleto Coronella, ha però sollevato un’eccezione, sostenendo che il giudice Aielli sarebbe stata incompatibile a decidere, essendosi già occupata delle vicende confluite in “Caronte”.
L’udienza è stata così aggiornata al 23 ottobre, quando a decidere se disporre la misura sarà il Tribunale presieduto dal giudice Pierfrancesco De Angelis.
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