COLDIRETTI LATINA: “LA REGIONE ACCELERI PER ELIMINARE LA BUROCRAZIA”.

MATTIA.VIOLAIn questi giorni si susseguono assemblee ed incontri nella provincia di Latina per esaminare, nelle varie sezioni di Coldiretti, il momento non certo roseo dell’agricoltura locale.

“Siamo Impegnati – spiega Saverio Viola, direttore della Coldiretti pontina – in un ciclo di assemblee con gli imprenditori agricoli locali. Nelle varie zone di periferia del nostro capoluogo le richieste di intervento sono sempre più costanti su argomenti per i quali, purtroppo, da tempo abbiamo chiesto risposte che tardano ad arrivare”. In effetti, nei giorni scorsi, David Granieri e Aldo Mattia, presidente e direttore di Coldiretti Lazio, avevano stigmatizzato in più occasioni, con tanto di documenti scritti, il disagio crescente per un intervento sulla sburocratizzazione in agricoltura, più volte richiesto sin dall’insediamento dello stesso assessorato e ancora oggi disatteso e sulle questioni legate al prezzo del latte oltre che per i danni da fauna selvatica.


“Il tema della semplificazione amministrativa e dei procedimenti amministrativi connessi all’esercizio dell’attività agricola – chiosa Viola – è di enorme importanza per il buon operare dell’agricoltura divenendo fattore competitivo per le aziende agricole del territorio. La conseguenza di questa situazione  è che le imprese agricole sono costrette a perdere anche fino a 100 giorni l’anno nel disbrigo di pratiche amministrative, sottraendo tempo prezioso alla propria attività. In altre regioni (Puglia, Calabria ed Emilia per esempio) si è riusciti a dare seguito, da noi ancora nulla. “I problemi, spiega Viola, che con il presidente Crocetti, sta prendendo parte alle riunioni – ci sono anche per il prezzo del latte (il tavolo in regione non è stato più convocato) e per i danni da fauna (che hanno visto sino ad oggi solo un provvedimento davvero esiguo e non sufficiente a dare risposte alle imprese pontine e laziali).

“Per il latte vaccino le quotazioni continuano a crescere ma alcune industrie sottopagano il latte agli allevatori e – denuncia la Coldiretti – la fase di stallo per il rinnovo non è né giustificabile né tantomeno sopportabile  in un momento in cui – conclude Viola – gli allevatori sono costretti ad affrontare un aumento stellare dei costi energetici e dell’alimentazione del bestiame che ha fatto già chiudere molte stalle. Il latte ha raggiunto i 51,55 centesimi al litro ma l’industria lo paga molto meno. Un aumento del 25 % rispetto allo scorso anno, nell’ultima quotazione “spot” settimanale alla borsa di Verona che è insieme a quella di Lodi il punto di riferimento nazionale tranne, forse, nel Lazio e in provincia di Latina”.