Sarà la sezione Lavoro del tribunale di Latina a stabilire se un 48enne, ancora oggi dipendente del Comune di Formia, ha subito condotte vessatorie dopo essere stato assegnato all’Ama Servizi, la vecchia società a cui fu affidato il servizio di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti sul territorio.
Nei giorni scorsi la Giunta del sindaco Sandro Bartolomeo ha affidato l’incarico a un consulente medico di parte per stilare la perizia tecnica che servirà ad accertare se sussistono danni biologici provocati dal demansionamento. È quanto sostenuto dal dipendente comunale che nella sua richiesta di risarcimento danni pari a 100mila euro, 35mila riguardano appunto il presunto danno biologico patito.
Una battaglia legale che va avanti ormai da sei anni. Risale, infatti, al 28 settembre del 2007 il ricorso proposto dal 48enne nel tentativo di dimostrare come il comportamento del Comune di Formia e della stessa società di gestione dei rifiuti sia stato “mobilizzante” nei suoi confronti.
Secondo quanto sostenuto, l’uomo avrebbe richiesto per motivi di salute il mutamento di mansione e un nuovo trasferimento ad altro incarico meno gravoso e soprattutto in linea con quanto prescrittogli dallo stesso medico fiscale del Comune e dell’Ama. Cosa che non è mai avvenuta, nonostante il diniego non avesse un valido motivo. Almeno per il dipendente comunale che ha poi deciso di ricorrere al giudice del lavoro.
Il perito dovrà ora esaminare se il danno biologico sia stato causato effettivamente dal mancato trasferimento dal posto di lavoro. In tal caso spetterà al tribunale valutare ed eventualmente accogliere la richiesta di risarcimento danni.