CORI E SONNINO PIANGONO I LORO RAGAZZI, MORTI NELL’ESPLOSIONE DELLA FABBRICA DI LAMEZIA

*La fabbrica di Lamezia terme (da "La Stampa")
*La fabbrica di Lamezia terme (da “La Stampa”)

Enrico Amati, il 47enne di Sinalunga di Siena è morto stamattina. Non ce l’ha fatta. Le ferite riportate dal 47enne a causa dell’esplosione del silo, ieri pomeriggio alle 16 e 30, nel quale sono rimasti carbonizzati due saldatori della Provincia di Latina, Daniele Gasbarrone 32enne di Sonnino e Alessandro Fanella 32enne di Giulianello di Cori, erano apparse immediatamente gravissime.

Inizia a ricostruirsi, seppure solo per sommi capi, la dinamica dell’incidente sul lavoro verificatosi nella fabbrica XXXXX X XXXXXX (la società interessata nel 2023 si è avvalsa del diritto all’oblio, ndr), presso la quale i due 32enni pontini lavoravano. Per quanto si tratti ancora di sommaria ricostruzione sulla quale stanno indagando i carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme che sul caso ha aperto una inchiesta.


*Alessandro Fanella (preso da facebook)*
*Alessandro Fanella (preso da facebook)*

Sembra che tutti e tre gli operai si trovassero nel cestello sorretto da una gru per effettuare lavori in cima al silo. Stavano lavorando per trasformare il silo di passaggio in silo di stoccaggio. All’improvviso, poi, l’esplosione e la fiammata che non ha dato scampo a Daniele e Alessandro rimasti letteralmente carbonizzati.

Nel cestello è stato trovato solo il corpo di uno degli operai. Gli altri sono stati sbalzati fuori.

Per conoscere però la dinamica esatta di quanto è successo ieri pomeriggio nella fabbrica di Lamezia Terme, dove i due ragazzi pontini erano stati trasferiti da lunedì scorso, bisognerà aspettare l’esito delle indagini.

Intanto Cori e Sonnino piangono la prematura morte dei loro giovani. La comunità di Cori si è stretta intorno alla famiglia di Alessandro che viveva insieme ai genitori sulla strada che collega Giulianello a Cori con il papà ex operaio e la mamma casalinga, un fratello e una sorella più grandi di lui. Il 32enne di Giulianello non era sposato né fidanzato. E anche Daniele che viveva con il papà, saldatore anche lui, e la mamma, nella parte alta di Sonnino, non era sposato. Insieme a lui lavorava presso la XXXX XXXXXX anche il fratello più piccolo con il quale Daniele si avvicendava. Facevano a turno nel prestare servizio presso la società che ha la sede legale a Latina e quella operativa a Lamezia Terme.

 ***ARTICOLO CORRELATO*** (Esplosione in fabbrica a Lamezia Terme. Morti due operai, uno era di Latina -12 settembre 2013)