GAETA, LETTERE ANONIME ALL’ASSESSORE PROVINCIALE STEFANELLI PER LA DARSENA DI MONTESECCO

"Darsena di Montesecco"
“Darsena di Montesecco”

L’associazione Adamo e la darsena di Montesecco a Gaeta sono recentemente state fatte oggetto di lettere anonime. A finire nella strana spirale che sta prendendo la vicenda è stato anche l’assessore provinciale all’ambiente Gerardo Stefanelli, figlio del presidente dell’associazione Antonio Stefanelli che ha in gestione la darsena.

E proprio l’assessore provinciale ha recentemente ricevuto una di queste lettere, vagamente intimidatorie, come peraltro già ripetutamente accaduto al padre circa l’esercizio della sua funzione nella gestione della darsena. E non ha esitato a rivolgersi anche ai carabinieri di Scauri per segnalare l’accaduto Gerardo Stefanelli anche se, tuttavia, la missiva priva di mittente non riportava evidenti posizioni minatorie nei confronti del destinatario. Più che altro lo scrivente, o gli scriventi, hanno inteso rappresentare un certo stato di cose attraverso il quale, secondo loro, l’assessore Stefanelli e i suoi familiari avrebbero in piedi un centro di potere attraverso il quale alimentano i propri interessi privatistici.


E in questo senso è stato esplicito anche il riferimento riguardo alla cooperativa LeSaSca finita nella controversia giudiziaria per l’assegnazione della gestione dell’asilo nido La Quercia a Formia, dove era direttamente coinvolta la moglie di Stefanelli figlio. Va ricordato che resta piuttosto probabile il legame tra la lettera e l’inasprimento dei rapporti tra l’associazione Adamo e solo un ristretto numero di pescatori che si trovano a operare all’interno di Montesecco, oramai diventato un attracco quasi ad esclusivo appannaggio di diportisti che, tuttavia, convivono tranquillamente con altri operatori del mare.

*L'asilo ''La Vecchia Quercia''*
*L’asilo ”La Vecchia Quercia”*

Una situazione per la quale ci sono recentemente anche state aggressioni fisiche finite in alcune denunce della polizia locale. Tutto verte sull’assegnazione dei posti barca. Individuati dall’autorità portuale in una determinata zona, ma non ancora rispettati da nessuno dei pescatori. Una situazione tuttavia concordata all’interno delle dinamiche della darsena ma che a qualcuno non vanno giù.

Qualcuno, secondo quanto sostenuto dai membri dell’associazione, la cui delega alla gestione del molo da parte dell’autority impedisce di portare avanti business di dubbia natura all’interno dell’attracco e per questo motivo ragione di dissenso e protesta. L’accusa per l’associazione invece è l’abuso di un potere a fini strumentali ed esclusivamente economici finalizzato ad emarginare gli operatori del mare ottenendo una gestione per soli diportisti. Contrapposizioni e accuse inconciliabili.

Insomma tra aggressioni, lettere anonime e dal vago tono intimidatorio, e aspri diverbi la situazione sembra peggiorare e ancora alcun provvedimento è stato messo in atto dall’autorità portuale, organismo maggiormente accreditato a dirimere la vicenda in corso alla darsena di Montesecco.