
E’ formiano di nascita e gaetano di adozione, il nuovo giovane scrittore emergente finito agli onori delle cronache letterarie italiane contemporanee. Si tratta di Angelo Capotosto, nato a Formia 31 anni fa, che proprio in questi giorni vedrà pubblicata la sua opera prima. Dopo studi classici e una laurea magistrale in ingegneria elettronica intraprende la carriera professionale in ambito tecnico e in seguito nel settore commerciale e risorse umane in un’agenzia per il lavoro. Rifiutato l’ambiente della multinazionali gira il mondo in cerca della sua collocazione. A dimostrazione della sua versatilità e delle esperienze vissute nei suoi ultimi cinque anni decide di descrivere luoghi, persone e stati d’animo incontrati lungo la strada. Il suo libro è già andato in stampa e nel giro di pochi giorni vedrà la luce con la pubblicazione prevista tra il 10 e il 15 settembre prossimi. Il titolo del libro è “Trailer letterari”, un genere in cui letteratura e cinema trovano dei punti di incontro. La conoscenza cinematografica funziona da musa ispiratrice. Il film viene “usato” nelle sue parti o vagamente richiamato. È il trampolino di lancio per il lettore che si accinge a leggere i racconti che ne conseguono.
“Angelo Capotosto – si legge nella descrizione della casa editrice emergente Lettere Animate – si propone con la maturità di chi ha incontrato o sperimentato, ma questo non trapela chiaramente, sentimenti ed emozioni che, per la loro intensità, inducono a pensare ad eventi autobiografici. Come in un gioco di ruoli l’autore si alterna fra l’essere spettatore e attore protagonista. È un percorso umano che sviscera l’intimo di una personalità che cerca risposte, si interroga, solleva dubbi per capire, per giustificare gli eventi della sua esistenza. È un viaggio nell’interiorità tormentata e inconfessabile che chiede aiuto attingendo al potere delle parole scritte. È il superamento del pudore: ogni racconto è l’atto numerato della performance esistenziale in cui si recita se stessi. È un’altalena tra racconti introspettivi e romanzati che sono caratterizzati da uno stile e una grafica diversi: i primi incalzanti con poco respiro in cui brevi periodi, frammentati dalla punteggiatura, sono seguiti da altri in cui le parole fluiscono liberamente, assumendo le connotazioni di uno sfogo. I secondi raccontano: sono dialoghi, e le parole danno vita ad uno stile che diventa più sereno con toni da sceneggiatura, investito di ironia e benevolenza per i suoi personaggi. Le tematiche che l’autore tocca sono forti: la vita e la morte, la società e l’amore nelle forme più svariate. (per una donna, per una madre, per un nipote, per un amico…).
Non mancano disquisizioni sulla fede e sul rapporto con Dio. L’autore, conducendoci nella sua ricerca, in un peregrinare continuo dell’anima tra alti e bassi, ci offre spunti di introspezione, esortandoci a riflettere. La scelta dello stile linguistico assume la caratteristica di un melting pot: convivono un Italiano erudito con uno più gergale e quotidiano intercalato da neologismi locali, francesi e inedite anglofonizzazioni. Non meno importante è l’uso del dialetto quanto dei latinismi. Potente, aggressivo e drammatico in alcuni punti, diventa parallelamente commovente, delicato e tenero in altri. Ironia e lacrime sono i fedeli compagni di questo libro.
L’autore solca il mare delle emozioni attraverso i sentimenti che ognuno di noi può provare tutti i giorni, in qualunque momento e lo fa at-tingendo in modo eclettico alla letteratura, al cinema e alla musica. Fa coesistere personalità di tutte le epoche, artisti, letterati, politici e filosofi per calarli nella realtà attuale in un gioco spazio-temporale. Angelo Capotosto si rivolge ad un lettore dalla mente aperta e flessibile che sappia spaziare in larghezza e lunghezza per riuscire a cogliere profondamente l’essenza dei suoi scritti”.