LE STRUTTURE OSPEDALIERE DI TERRACINA E DI FONDI NEL MIRINO DEI CARABINIERI PROVINCIALI

*Ospedale "Fiorini" di Terracina*
*Ospedale “Fiorini” di Terracina*

Il Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, unitamente a quello del “Fiorini” di Terracina, ancora una volta al centro dell’attenzione pubblica per gli sviluppi di un’indagine attivata sia da un esposto partito dal Pronto Soccorso dell’ospedale “Alfredo Fiorini” di Terracina, sia dalla denuncia di un medico del reparto di Fondi che, nella giornata di Ferragosto, aveva chiesto l’intervento del locale Commissariato PS per evidenziare la sua permanenza in servizio per ben 24 ore senza soluzione di continuità, al fine anche di cautelarsi legalmente nella malaugurata ipotesi di interventi non del tutto appropriati a causa della più che comprensibile stanchezza. A seguito di questo episodio, la dirigenza Asl aveva pure sollevato qualche dubbio sulle non buone condizioni di salute certificate a carico di qualche medico del Pronto Soccorso di Terracina che, in virtù di questa dichiarata indisposizione era rimasto assente dal lavoro.

E presso la sede del Presidio centro dell’asl di Terracina si sono presentati gli addetti al controllo degli specifici settori dell’Asl e i Carabinieri del Nucleo Provinciale. Gli ispettori hanno ritirato tutto il materiale relativo alla vicenda di Fondi e quello attinente le certificazioni di indisponibilità al lavoro prodotte dai medici del Pronto Soccorso di Terracina. Particolare attenzione verrà riservata, a quanto trapelato pur nel comprensibile riserbo che avvolge la vicenda, alla turnazione presso il Pronto Soccorso del nosocomio di Via San Magno dove i servizi prolungati fino a 24 ore di seguito ricorrono con una certa cadenza, fino a toccare il massimo di un medico che, nel Ferragosto del 2011 era rimasto in servizio per ben 36 ore.


*Ospedale "San Giovanni di Dio" di Fondi*
*Ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi*

Situazioni, queste, affiancate, da crolli fisici degli operatoti qualcuno dei quali ha avuto bisogno di assistenza proprio mentre era impegnato nell’assolvimento delle sue funzioni. La vicenda, che aveva quasi abituato la pubblica opinione ad assuefarsi a queste aberrazioni, ha sollevato la comprensibile curiosità alla notizia del blitz dei militari dell’Arma che hanno il duplice compito di verificare, da una parte, perchè si assiste a un accumulo di lavoro per alcuni operatori e, dall’altra, se le richieste di astensione dal lavoro motivate dalla non buone condizioni di salute trovano effettivo riscontro nella realtà, come aveva avuto modo di dubitare lo stesso dirigente Ennio Bruno Cassetta nella sua dura e specifica denuncia  contenuta nella nota 2333067/A001/2013 del 26 agosto scorso dove si legge testualmente:

“Purtroppo però sembra che presso il Presidio Centro in Pronto Soccorso questi problemi si debbano ripresentare inevitabilmente e, allora, le difficoltà sono iniziate con Terracina e sono proseguite con Fondi. Secondo lo scrivente (Ennio Bruno Cassetta, direttore sanitario aziendale, n.d.r.) il motivo principale sta nei rapporti interpersonali che si sono instaurati nel tempo fra alcuni dipendenti delle due Strutture che, inevitabilmente, generano disservizi e disagi per l’utenza, oltre che un clima difficile per gli operatori. Un malessere lieve che in altri momenti e in altri ambienti sarebbe passato inosservato, in tale contesto, diventa motivo per fare un dispetto a qualche collega o al direttore, mettendosi in malattia per qualche tempo. Fatti del genere ne sono successi tanti per cui, a un certo punto, il numero dei dirigenti medici in Pronto Soccorso a Terracina si è ridotto da 14 a 9. Ovviamente non si sta mettendo in dubbio l’autenticità delle malattie, ma il problema è sempre lo tesso: quando il clima lavorativo non è sereno, al primo sintomo scatta il congedo per malattia. A Fondi i dirigenti medici di Pronto Soccorso si sono ridotti da 6 a 3 per gli stessi motivi, fatta salva qualche situazione che non ha nulla a che vedere con questi “giochetti””.

Una denunzia molto grave, come si legge e che sicuramente ha dato il via, insieme ad altri elementi, all’indagine in corso.