MONTE S.BIAGIO, MANCA IL PARAFULMINE SULLA CHIESA. BRUCIATI CENTINAIA DI ELETTRODOMESTICI NELL'ULTIMO TEMPORALE

*Monte San Biagio*
*Monte San Biagio*

Ormai, a Monte San Biagio, le assicurazioni contro i danni provocati agli elettrodomestici dalle scariche elettriche che si registrano nel corso dei temporali hanno superato, per numero, le polizze vita. Sembrerebbe una notizia da consegnare all’elenco degli aneddoti metropolitani ma è l’esatta fotografia della preoccupazione che spinge la gente a tutelarsi contro gli sbalzi di energia provocati dalle scariche elettriche.

Il tutto perché, dopo i lavori effettuati grazie al contributo elargito dalla Provincia con delibera datata 11.03.2003 dopo la richiesta dell’allora assessore ai centri storici Gesualdo Mirabella  (130.000 euro di spesa per la prima tranche e un’aggiunta per un secondo stralcio che definiva l’importo complessivo di spesa a 150.000 euro), dal campanile della chiesa parrocchiale San Giovanni Battista che sovrasta il centro storico e l’intero paese era stato tolto l’impianto parafulmini.


Da allora è iniziata l’odissea per i monticellani, con elettrodomestici che si bruciavano per colpa della variazione dell’intensità di corrente dovuta alle scariche elettriche non più “catturate” dall’impianto rimosso. Per qualche anno la situazione è stata “solo” mal digerita, senza che nessuno si prendesse la briga di attivare un comitato deputato a redigere e a far sottoscrivere un’apposita petizione.

Oggi, alla luce delle recrudescenze delle criticità atmosferiche che non trovano riscontro nelle passate stagioni, la gente si è stancata di sopportare passivamente il peso economico e il fastidio per la temporanea interruzione del servizio degli strumenti elettrici posseduti in casa.

“Basti pensare – faceva notare proprio mercoledi uno dei promotori della petizione – che solo nell’ultimo temporale di domenica, abbiamo censito la distruzione di quasi 1500 elettrodomestici nel solo centro storico. Adesso siamo veramente stufi di dover sistematicamente esborsare cifre anche considerevoli per far riparare o per acquistare strumenti operativi in casa dopo le sistematiche distruzioni causate dalle avversità atmosferiche”.