
Sarà un autunno sicuramente caldo quello che si apprestano a vivere i Vigili del Fuoco del distaccamento di Terracina. E non tanto per il contatto con le temperature critiche che si registrano in occasione degli interventi tanto drammatici che li vedono protagonisti, quanto per il clima che si respirerà sul fronte delle più che giuste rivendicazioni di categoria. Assistiti con la massima attenzione nella loro azione rivendicativa dal sindacato autonomo Confsal Vigili del Fuoco, stanno trovando nel segretario provinciale, Cesareo Augelli, e in quello regionale, Sandro Giuliani, i sostenitori irriducibili della loro giusta vertenza.
Chiedono a chi di competenza di provvedere a sistemare la loro originaria caserma che hanno abbandonato da oltre un anno, da quando sono stati sistemati nell’attuale sede, tanto fatiscente, di via Magenta. Di promesse, finora, ne sono state fatte loro tante. Di fatti concreti nemmeno l’ombra e neanche si intravvede all’orizzonte un minimo cambiamento di rotta.
Il Comune aveva promesso di donare loro l’appezzamento di terreno sul quale esiste la vecchia caserma che andrebbe demolita e ricostruita. L’Ater ha già dato la propria disponibilità ad eseguire i lavori e l’amministrazione centrale Vigili del Fuoco dovrebbe finanziare l’intera opera.

Tutto questo mentre ci sono comuni come San Felice Circeo e, ancor più, Fondi che stanno fremendo per “catturare”, con la concessione di una sede moderna e funzionale i 28 Vigili del distaccamento di Terracina. Neppure il rischio di vedere trasferita la caserma in altro comune sta preoccupando chi di dovere che dovrebbe capire bene come Terracina resta la sede ideale, sia per la vastità territoriale di competenza, sia per la complessità dei percorsi da affrontare per le criticità che si registrano, oltre che nella Piana, fino a Sabaudia, sui centri collinari che vanno da Lenola fino a Maenza e Roccagorga, tanto per citarne alcuni.
Una scelta miope e scellerata addirittura relegò i 28 vigili, a Ferragosto del 2012, a Gaeta e restò negli annali della cronaca l’episodio dell’incendio del 15 agosto a San Felice, con l’autobotte che dovette compiere autentiche peripezie per raggiungere, da Gaeta, il luogo del rogo (in una giornata in cui un camion normale avrebbe impiegato oltre un’ora per percorrere il tragitto, a causa delle auto parcheggiate sulla carreggiata sia a Sant’Agostino, che su tutto il tragitto che va da Gaeta a Terracina e oltre, unitamente alla caotica presenza di bagnanti con cagnolini e altro sulla Flacca).

Ora si chiede all’amministrazione, fidando soprattutto sulla grande sensibilità di Cristina D’Angelo, comandante provinciale VVFF di Latina, un intervento serio e definitivo. Lo pretende soprattutto quello spirito di grande professionalità, deontologia e abnegazione che sorregge i 28 vigili che, per amore e per il rispetto verso l’utenza, non hanno mai pensato di mettere in atto la loro azione rivendicativa durante l’estate quando l’emergenza fuoco li ha portati a sfidare tante volte la morte pur di servire la comunità con la dignità professionale che contraddistingue il loro corpo.
In questa situazione sono più che comprensibili gli appelli di Augelli e Giuliani che ricordano come i 28 colleghi sono attualmente appoggiati presso una struttura provvisoria in via Mantegna nella quale, pur di non privare i cittadini di Terracina della loro provvidenziale presenza, hanno consentito di permanere e di adattarsi a operare in una struttura tanto fatiscente che vede uno spogliatoio adibito a caserma. In questa sede non esistono, poi, nemmeno gli spazi idonei per effettuare le prove con le attrezzature in loro dotazione.
Un altro grave aspetto dell’emergenza è costituito dal fatto che le autopompe e le autobotti (che sono un bene dello Stato e il frutto del contributo fiscale del popolo) sono esposte da un anno alle intemperie di ogni genere non essendosi ancora provveduto ad attivare un’idonea copertura. Manca pure un idoneo approvvigionamento idrico per ricaricare gli autocarri all’interno della sede.
Nonostante tutto questo scenario apocalittico, i 28 Vigili del Fuoco hanno scritto pagine epiche nell’adempimento del loro dovere, ricevendo attestazioni spontanee di apprezzamento e di gratitudine da parte di tanta gente che chiede, in cambio, solo una cosa. Che la caserma resti a Terracina. Sistemata per bene, però.