***video***FORMIA, MAXI SEQUESTRO DI MERCE CONTRAFFATTA. E ORA GLI AMBULANTI HANNO I CATALOGHI

DSC_3360Un valore di mercato tra i 15 e i 20 mila euro. Centinaia di pezzi tra capi di abbigliamento, accessori di moda e occhiali sono stati sequestrati nelle ultime ore dagli agenti della Polfer di Formia coordinati dall’ispettore Pasquale Tedesco a seguito di intense attività operative a bordo dei convogli. Enormi trolley, valigie e borse colme di merce contraffatta da vendere per strada e specialmente sulle spiagge da parte di venditori ambulanti stranieri.


Sono per questo motivo sette le persone denunciate, tutte provenienti in particolar modo dal nord Africa e dall’Asia. Nei loro confronti oltre alla denuncia si sono già aperte tutte le procedure del caso presso gli uffici dell’immigrazione a Roma.

Nell’ingente sequestro sono finiti ben 104 paia di occhiali di marche contraffatte e 80 foderine, mentre in una differente attività sono state sequestrate per lo stesso motivo 36 borse, 27 tra portafogli e borsellini, 30 maglie, 2 giubbotti, 2 costumi e 18 foulards.

La particolarità emersa in analoghi e recenti sequestri nel campo del materiale contraffatto, specie per quanto riguarda i capi di abbigliamento, riguarda le nuove procedure di vendita adottate dagli ambulanti per ridurre i rischi e ottimizzare i guadagni.

In sostanza i venditori sono sempre maggiormente soliti girare, non più con così tanta merce difficile da movimentare e, se nel caso, occultare per evitare i controlli, ma con dei veri e propri cataloghi alla mano coi quali far scegliere all’avventore il prodotto, fare una sorta di ordinazione scritta e consegnarglielo in un secondo momento.

Una metodologia per eludere controlli ed evitare denunce, ma specie il sequestro della merce. Va registrato inoltre come la merce contraffatta fosse tutta di marche prestigiose e per questo motivo recante etichette prezzate con importi molto elevati. Fino a 300 euro il prezzo stampato su alcuni capi le cui marche sul mercato sono notoriamente di lusso.

Ciò fa presupporre che con buna probabilità quegli stessi capi potessero essere rivenduti a una cinquantina di euro circa per dare la sensazione all’avventore di aver ricevuto un forte sconto e quindi aver fatto un ottimo affare, ma allo stesso tempo guadagnando una cifra cospicua pur vendendo un prodotto contraffatto.

Tutta la merce, come da consuetudine, sarà consegnata alla Caritas ed altri organismi di beneficenza.