Un finanziere pontino derubato, processato e condannato a risarcire il Ministero, è stato assolto in appello. I fatti risalgono al 22 giugno 2004. Antonio Russo, 53 anni, di Itri, vicebrigadiere della Guardia di finanza, distaccato presso l’allora Ministero delle Attività Produttive, a bordo di una Fiat Panda aveva accompagnato Lucio Pasquale Quatraro, 64 anni, impiegato ministeriale con mansioni di cassiere, a prelevare dodicimila euro presso la Banca d’Italia di via XX Settembre, a Roma, denaro destinato agli straordinari dei dipendenti del Ministero.
A un tratto, avendo bucato una gomma, i due erano scesi dall’auto di servizio su salita del Grillo e, mentre cambiavano la gomma, erano stati derubati. Il denaro appena prelevato era stato sistemato in una borsa, ma il finestrino della Panda era stato lasciato aperto e ignoti l’avevano arraffata senza farsi scoprire.
La Corte dei Conti, ritenendo che sia il pontino che il 64enne fossero colpevoli di «non aver usato la benché minima diligenza né tutti gli accorgimenti che il caso richiedeva al fine di impedire la sottrazione della valigetta», aveva chiamato i due a risarcire il Ministero del denaro rubato e, in primo grado, Russo era stato condannato a pagare mille euro e Quatraro duemila.
I due hanno fatto appello e il finanziere di Itri ha specificato di chiedere l’assoluzione non tanto per la cifra che era chiamato a risarcire quanto per «evitare di compromettere anni di integerrima carriera». Assoluzione ottenuta dai giudici della II sezione d’Appello, che hanno confermato la condanna solo per il cassiere.