Concluso il processo con la prescrizione, la Guardia di Finanza ha degradato ed espulso il maresciallo Salvatore Di Paola, finito imputato per corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento nel procedimento sulla frode che sarebbe stata consumata ai danni del Comune di Aprilia con il consorzio “Ecolazio”.
Il militare ha fatto ricorso al Tar, ma i giudici amministrativi romani hanno confermato il provvedimento disciplinare. Il Comune di Aprilia, tredici anni fa, aveva affidato al consorzio «Ecolazio» i servizi di manutenzione dei beni pubblici, l’assistenza scolastica, i servizi di pulizie e trasporti, alcuni svolti direttamente dal consorzio e altri da cooperative collegate.
A seguito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, erano però emerse una serie di fatture che sarebbero state pagate dal Comune per servizi ritenuti non eseguiti o per forniture di beni mai avvenute, tra il 2000 e il 2002.
Venne aperta un’inchiesta, vennero compiuti arresti e il processo alla fine, dopo le condanne in primo grado, è finito con tutti gli imputati prosciolti dalla Corte d’Appello di Roma per intervenuta prescrizione.
L’allora maresciallo capo Di Paola, il 25 febbraio 2008, era stato condannato dal Tribunale di Latina a tre anni e tre mesi di reclusione, ma il 7 giugno 2011 anche per lui, in appello, era scattata la prescrizione.
Il 26 marzo dello scorso anno la Guardia di Finanza ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del maresciallo, conclusosi nell’ottobre scorso con la perdita del grado per rimozione e l’iscrizione d’ufficio di Di Paola nel ruolo dei militari di truppa dell’Esercito italiano senza alcun grado.
L’ormai ex finanziere ha fatto ricorso, ma il Tar di Roma ha ora confermato il provvedimento.