Minturno soffre. Come tutte le cittadine turistico-balneari anche Minturno sta risentendo della crisi economica. Case sfitte e ombrelloni vuoti. Il malessere è generale. E non esistono colpe se non quella della recessione che rende le famiglie povere e condanna l’economia allo stallo. E gli operatori del Comune di Minturno lo sanno: la sofferenza è generale. Un centro che fino a qualche anno fa viveva dei proventi dell’estate consentendo a tante famiglie locali di “svernare” grazie ai guadagni della stagione più calda, oggi non ce la fa più.
Eppure alcuni locatori, ostinati, mantengono i prezzi degli affitti invariati. I costi restano fermi ai periodi in cui Minturno era una delle mete turistiche prescelte. In pochi hanno, furbescamente, deciso di adeguarsi alle tasche ormai “vacanti” dei visitatori. Mentre ciascun operatore commerciale si adopera come può per fornire una offerta turistica differente, innovativa, di richiamo. Giostrine, serate di karaoke, esibizioni di artisti, una love boat che accompagna i turisti lungo la costa e sagre. Tante iniziative, anche di pregio, però, sono svanite nel nulla. D’altro canto i soldi non ci sono.
Ma c’è chi cerca di resistere nonostante tutto. Chi si ostina a credere nelle naturali risorse della zona e nella possibilità di far accorrere i turisti. In alcuni casi si tratta di iniziative che “disturbano”. Vuoi la tranquillità delle serate estive, vuoi altre attività commerciali. Baia Monte d’Argento ne è l’esempio. Da anni i gestori dei due chioschi allestiscono serate musicali. La gioia della festa e anche la volontà di richiamare gente, in passato, possono aver preso la mano degli organizzatori. Ma se c’era da capire, hanno capito e la verità è che la gente accorre. Ne corre tanta.
Spesso a fronte di un lungomare completamente deserto Monte d’Argento si presenta con un grande assembramento di persone che consentono ancora all’economia della zona di girare. In tanti, ballano, cantano e prendono le ciambelle calde, passano sugli stabilimenti per bere un drink o in pizzeria per consumare la cena. Così è da anni nella piazzetta a ridosso di Monte d’Argento.
Nonostante illazioni, tutto è fatto nelle regole di legge. Permessi chiesti e pagati per realizzare iniziative che rispondo alla richiesta turistica che approda a Minturno nella stagione estiva. Certamente i residenti sono costretti a pagare lo scotto ma se tutto è nei termini di legge e, inoltre, se l’offerta è corrispondente alla richiesta turistica, inutile innescare guerre che non fanno altro che creare malumori tra residenti e ulteriori difficoltà all’economia locale già tanto provata dalla crisi.