MAXI ASSEMBLEA DI COLDIRETTI A SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA

coldiretti latina“L’obiettivo di Coldiretti è di arrivare a contenere il numero dei cinghiali per tornare a fare agricoltura nelle zone colpite, coltivando nei propri campi gli alimenti necessari all’allevamento dei capi bovini e non acquistando i foraggi da altri con notevole aggravio dei costi”. E’ chiaro Saverio Viola, direttore Coldiretti Latina, nel declinare le motivazioni che hanno spinto l’organizzazione agricola a organizzare un maxi assemblea per i danni causati dalla fauna selvatica.

“Infatti – continua Viola – il problema non sono solo i  cinghiali. Gli imprenditori agricoli della provincia di Latina continuano a registrare danni nei propri terreni”.


“Da Latina saremo oltre 300 – chiosa Carlo Crocetti, presidente di Coldiretti Latina – per far ascoltare il nostro grido d’allarme su una questione che a torto è stato sottovalutato e che diventa sempre più un’emergenza. Insieme ai soci di Coldiretti Latina ci saranno anche delegazioni degli agricoltori delle altre province del Lazio in rappresentanza degli oltre 40000 associati di Coldiretti Lazio.  Da anni  sono cospicui i danni nei campi e oggi hanno raggiunto una gravità insostenibile, tale da impedire l’attività economica delle imprese in quelle zone. Le aziende colpite rischiano di chiudere in breve tempo”.

Alla maxi assemblea pubblica sono stati invitati il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio, Sonia Ricci e Fabio Refrigeri, Assessore alle Infrastrutture, alle Politiche Abitative e all’Ambiente della Regione Lazio, confidando che possano portare risposte concrete.

“Ci si aspetta – aggiunge Viola – un cambio di tendenza su come fronteggiare questa situazione, dopo aver lanciato l’allarme già da parecchi mesi senza che siano state portate soluzioni. Anche in provincia di Latina oltre che negli altri territori del Lazio, gli agricoltori sono stanchi di subire le conseguenze di un’inefficiente gestione della fauna selvatica che non riesce a dare risposte e fa ricadere totalmente sulle imprese agricole”.