Proseguono le indagini sulla presunta associazione per delinquere costituita da Stefano Trotta, perito di infortunistica stradale, di Latina, accusato insieme ad altre sei persone di avvicinare vittime di incidenti, convincerle a rilasciare loro una procura per ottenere gli indennizzi dalle compagnie assicurative e di far arrivare poi nelle mani dei clienti soltanto gli spiccioli, tenendo per loro i cospicui risarcimenti.
Questa mattina, davanti al gip Costantino De Robbio, è stata raccolta nelle forme dell’incidente probatorio la testimonianza di una delle presunte vittime, un cittadino di nazionalità indiana. A chiedere l’incidente probatorio è stato lo stesso difensore di Trotta, l’avvocato Luca Giudetti, visto che lo straniero potrebbe poi non essere presente o rintracciabile nell’eventuale processo. L’indiano ha risposto alle domande del pm Antonia Giammaria e delle difese, precisando come era stata gestita la sua pratica.
Oltre a Stefano Trotta sono indagati i figli Claudio e Andrea, entrambi avvocati, il socio Andrea Romani, la compagna, Eugen Olariu e l’avvocato Pierluigi Palma.
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