***video***NEONATA MORTA AL DONO SVIZZERO DI FORMIA, L’AUTOPSIA ALIMENTA I DUBBI

*L'ospedale Dono Svizzero*
*L’ospedale Dono Svizzero*

Non hanno potuto chiamarla nemmeno per una volta col nome che i suoi genitori avevano scelto per lei, perché la piccola Oumina è deceduta appena dopo la nascita al Dono svizzero di Formia. Oppure è nata già morta? Questo dovrà accertarlo il medico legale, il dottor Silvestro Mauriello, che oggi, mercoledì, ha effettuato l’autopsia sul corpo della piccola. Un esame durato circa due ore, svolto presso l’obitorio del cimitero di Castagneto a Formia, ma che non ha sciolto alcuna riserva sull’individuazione dei motivi che hanno portato al decesso della neonata.


Per questa ragione il medico legale dopo aver acquisito la cartella clinica, ha deciso di asportare gli organi di Oumina al fine di effettuare prossimamente una indagine più approfondita che consenta di individuare le cause del decesso. Una morte per questo ancora avvolto nel mistero, almeno stando alle parole e alla ricostruzione fornita dai familiari della 33enne marocchina madre solo per poco di Oumina. Ricostruzione secondo la quale, così come riportato anche nella denuncia sporta presso il comando dei carabinieri di Formia, il parto, con intervento cesareo, sarebbe avvenuto intorno alle 13 e 50, mentre la sutura post-operatoria è stata conclusa alle 14 e 15.

*Sala parto (foto d'archivio)*
*Sala parto (foto d’archivio)*

Ma in tutto ciò qualcosa non torna perché i familiari sono stati avvisati del decesso solo alle 16 e 30 e non si sa cosa sia accaduto in quell’ora e quaranta minuti di tempo. Infatti, sia secondo la madre che secondo il medico a capo dell’equipe che ha eseguito il cesareo, Oumina era viva al momento della nascita. Mentre secondo quanto ha riferito il medico legale, la cartella clinica in questo senso sarebbe più equivoca perché, pur riportando il fatto che la neonata sia spirata immediatamente dopo la nascita, farebbe tuttavia emergere informazioni che lasciano pensare a deboli segnali di vita post-parto. Insomma va studiata in maniera più approfondita. Anche per questo motivo lo stesso Mauriello è entrato in possesso di tutti gli esami svolti durante la gravidanza, dalla madre della piccola.

E pare sia stata una gravidanza priva di complicazioni, così come emerso anche dai tre tracciati effettuati sul feto subito prima di partorire. Insomma non c’erano problemi, tanto è vero che la partoriente aveva deciso per un parto naturale. Tanto da dover subire ben tre iniezioni di epidurale, anche se alla fine si è dovuto procedere con il cesareo. Ma allora cosa ha provocato la morte di una bambina sana, probabilmente viva al momento della nascita, come peraltro confermato dal medico che ha operato? Secondo il medico legale Mauriello, che resta tuttavia estremamente abbottonato e non si lascia andare ad alcuna ipotesi, potrebbe supporsi un distacco della placenta, tanto è vero che dopo l’autopsia sul corpo, si è recato presso il Dono Svizzero per entrare in possesso anche della stessa placenta al fine di analizzarla dettagliatamente.

*Kamal, fratello della mamma di Oumina*
*Kamal, fratello della mamma di Oumina*

Eppure non credono a questa versione i parenti residenti ad Ausonia che, a questo punto, vogliono sapere cosa è successo alla piccola “perché – dicono – chi ha sbagliato deve pagare”. Ora ha 90 giorni di tempo a disposizione il dottor Mauriello per pubblicare la relazione medico legale, mentre la difesa della famiglia di Oumina, affidata agli avvocati di Formia Giovanni Valerio e Fabio Caruso, ha già nominato un medico legale di parte che sarà al fianco di Mauriello.

Ancora profondamente sconvolta dall’accaduto tutta la famiglia che Oumina avrebbe trovato ad attenderla, e sono proprio gli stessi familiari a raccontare, non senza una certa disapprovazione, che “la piccola dopo il decesso è stata vestita e ci è stata portata dal nido fin dentro la camera della madre, col carrello per il trasportare dei neonati: l’abbiamo potuta vedere solo quando era già morta senza sapere il perché”.

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