
Cisterna non è di Latina, o almeno così la pensano da molti anni tanti cittadini.
Resta in primo piano la questione del cambio di toponimo. La novità però, è che ultimamente sembra se ne stiano convincendo anche alcuni amministratori.
Uno dei padri della battaglia per il cambio del nome di Cisterna è Alfio Cicchitti, consigliere delegato alla Cultura dell’amministrazione Merolla, che ha presentato diverse mozioni sull’argomento in consiglio comunale:
<I cisternesi – torna a dire Cicchitti – trovano anacronistico questa nostra dipendenza lessicale con Latina e pensano che agli occhi di terzi sminuisca non poco l’importanza storica, economica e sociale della città di Cisterna. Questo cambiamento che si chiede non deve nuocere a nessuno, in particolare ai nostri concittadini.
Per ottimizzare l’iniziativa e raggiungere velocemente lo scopo ci siamo informati presso la Regione Lazio per conoscere alla fonte quali azioni e comportamenti vanno messi in campo per arrivare all’agognato cambio di nome. Qualora ottempereremo alle prescrizioni regionali, lo stesso ente della Pisana emanerà una legge per il cambiamento del toponimo.
La Regione Lazio infatti, dice che all’articolo 1 della legge regionale numero 19, è possibile cambiare denominazione con l’assenso minimo dei due terzi dei consiglieri comunali assegnati a Cisterna. Quindi – specifica Cicchitti – basterebbero 21 voti in Consiglio.
Questa procedura eviterebbe un possibile referendum popolare fra i cittadini di Cisterna per il cambio del nome, che sarebbe oneroso per la Regione Lazio e di difficile organizzazione per il nostro Comune>.
Dopo aver fatto già esprimere il consiglio comunale (il mese scorso con una delibera) sulla possibilità di cambiare toponimo, per accelerare i tempi Alfio Cicchitti propone subito ai consiglieri suoi colleghi, tre nuove denominazioni da scegliere:
<Uno potrebbe essere “Cisterna Latina” (senza la preposizione “di”), in riferimento – spiega Cicchitti – all’antichissimo popolo latino da cui i cisternesi provengono; oppure “Cisterna Neronis”, con riferimento all’imperatore romano Nerone probabilmente fortemente connesso alla nostra storia; o “Cisterna” (e basta).
A noi la scelta – conclude il consigliere delegato alla Cultura riferendosi ai suoi colleghi consiglieri – a noi la gloria>.