CAROSELLO STORICO DEI RIONI DI CORI: PORTA NINFINA CONCLUDE LE FESTE

*Porta Ninfina*
*Porta Ninfina*

Con la Festa di Porta Ninfina si conclude questo fine settimana, nell’area dell’ex campeggio di Stoza, la terna dei banchetti rinascimentali e delle scorpacciate rionali, ormai parte integrante del Carosello Storico dei Rioni di Cori.

Il regno rosso – blu, direzione Ninfa, il cui stemma riproduce un castello ed un ponte e di motto fa «VIRIBUS UNITIS», si estende dall’inizio di Via Ninfina fino al campo di gara di Stoza, dall’inizio di Via dell’Unità sino alla fine di Via Laurienti e da Piazza Ninfina fino all’ospedale S. Maria degli Infermi. Diversi luoghi e testimonianze di immenso valore storico, artistico ed architettonico contraddistinguono questa contrada: le Chiese di San Michele, della Madonna del Pianto e di San Salvatore; l’area del foro e il Tempio di Castore e Polluce; Pozzo Dorico, le Sipportica, Il Ponte della Catena e il Castello di Santa Margherita.


È la squadra che ha vinto il maggior numero di palii, 23, di cui 13 Madonna del Soccorso (1937 – 1952 – 1971 – 1993 – 1996 – 1997 – 1999 – 2001 – 2004 – 2005 – 2006 – 2009 – 2011) e 10 Sant’Oliva (1994 – 1995 – 1996 – 2003 – 2004 – 2005 – 2006 – 2008 – 2009 – 2010).  Il palio è un drappo, un tessuto di seta pura, generalmente dipinto con colori a tempera, e per la sua composizione, quando non viene affidata direttamente, viene indetta una gara con apposito bando e i vincitori ricevono l’incarico di dipingere gli ambiti premi cavallereschi, i cui soggetti sono scelti autonomamente dagli autori, tenendo conto però delle caratteristiche della rievocazione storica e del territorio che la ospita.

Quest’anno Porta Ninfina, che si è presentata alla prima competizione con una quaterna di cavalieri formata da Toselli Massimo, Toselli Marco, Martufi Giovanni e Agostinelli Umberto, animerà le sue serate festaiole nella taverna rionale con il folklore della Compagnia Rinascimentale Tres Lusores e degli Sbandieratori del Leone Rampante, e con le poesie recitate da Tito Vittori, sotto lo sguardo attento del Priore Michele Moffa e della Priora Piera De Luca.