Relazione in Parlamento sulla gestione del Parco Nazionale del Circeo. La sezione di controllo sugli enti della Corte dei Conti ha trasmesso alle Camere la determinazione sui controlli effettuati, in parte bacchettando l’Ente pontino. I magistrati contabili hanno evidenziato che gli strumenti di programmazione, previsti dalla legge quadro sulle aree protette, “non sono stati ancora approvati”.
La Corte dei Conti ha poi rilevato e censurato il fatto che il conto consuntivo 2011, come avvenuto anche l’anno precedente, non è stato approvato nel termine di legge e sullo stesso non ha espresso il proprio parere la Comunità del Parco. Chiarito che l’esercizio finanziario si è chiuso con un avanzo di 168.880 euro, a fonte dei 14.461 del 2010, e che le entrate correnti sono costituite per il 99% da trasferimenti dello Stato.
“Complessivamente – hanno specificato i giudici – si osserva che il volume delle entrate derivanti dai trasferimenti non è bilanciato da una quota soddisfacente di entrate proprie, i cui importi si attestano su valori del tutto esigui”. Le spese correnti sono aumentate di 276.719 euro, il 45% delle quali è rappresentato dalle spese per il personale. Aumentate le spese per prestazioni istituzionali, elevato il volume dei residui, e avanzo di 821,949 euro nel conto economico.
I giudici, infine, hanno rilevato un aumento «notevole» del patrimonio netto, che da 59.200 euro del 2010 si è attestato a 881.949 euro l’anno successivo.