Ammonta complessivamente a poco più di 140 mila euro la somma che il Comune di Formia dovrà sborsare per risarcire due persone, proprietarie di altrettanti terreni espropriati quasi venti anni fa. È di questi giorni la determina a firma del dirigente dell’ufficio tecnico Roberto Guratti, con la quale è stata individuata la copertura finanziaria relativa all’importo stabilito da due sentenze gemelle emesse nel luglio dello scorso anno dalla 1ª sezione civile della Corte di Appello di Roma.
La vicenda risale ai primi anni 90, quando l’amministrazione comunale adottò la variante al Piano di Zona di Acqualonga da destinare all’edilizia economica e popolare, concedendo successivamente alla “Cooperativa Edilizia Parco Formia” il diritto di superficie. Nel corso degli anni, con un decreto del Presidente della Regione Lazio venne determinata l’indennità provvisoria di esproprio ai proprietari dei terreni di Acqualonga, comprese quelle aree da concedere alla cooperativa che ha poi realizzato i lavori di costruzione. Circa 40 euro al metro quadrato, non un euro di più trattandosi di edilizia popolare.
Tra gli intestatari delle particelle, però, due di loro rifiutarono l’accordo bonario con il Comune, ricorrendo così al tribunale. Una prima vittoria fu ottenuta in primo grado. Lo stesso verdetto fu bissato poi anche in Appello. A quanto pare i giudici di secondo grado avrebbero riconosciuto ai due privati, sulla scorta delle varie perizie, ben 88 euro al metro quadrato. Secondo l’avvocatura comunale, invece, il Ctu del tribunale di Roma non avrebbe tenuto conto della destinazione del terreno, valutandone il valore come se si trattasse di libera edilizia privata. Senza tenere conto, inoltre, che si tratterebbe di un mercato “calmierato”.
Ed è proprio partendo da queste supposizioni che potrebbe vedere la luce un eventuale ultimo ricorso. Ora l’amministrazione del sindaco Bartolomeo ha tempo fino al prossimo ottobre per impugnare il giudizio davanti alla Cassazione. Nel frattempo non c’è altra soluzione, la sentenza è esecutiva e i 140 mila euro vanno pagati.