«Un altro duro colpo ai lavoratori della Montebovi, altri 29 licenziamenti in arrivo nella storica azienda dolciaria di Lanuvio, dopo i 21 dello scorso marzo». La deputata Ileana Piazzoni, di Sinistra Ecologia e Libertà, torna sulla vicenda Montebovi dopo che l’azienda ha predisposto ulteriori ingenti tagli al personale in aggiunta ai licenziamenti già avviati. «La nuova proprietà dello stabilimento in cessione d’affitto, la Dolciaria Srl, sta mettendo in atto comportamenti spudorati nei confronti dei lavoratori e del tessuto produttivo aziendale. Nonostante i richiami delle amministrazioni comunali di Aprilia e Lanuvio e nonostante i ricorsi in sede legale, l’azienda continua una politica feroce di tagli al personale e di gravi condotte antisindacali. In un’interrogazione presentata con il collega Renzo Carella del Pd, avevamo già denunciato l’illegittimità dei precedenti licenziamenti e delle sospensioni disciplinari a seguito di uno sciopero del 2012 ai danni di tre dipendenti e un rappresentante sindacale. Nemmeno il sit-in di protesta dei lavoratori davanti ai cancelli della Montebovi lo scorso marzo (quando altri dipendenti furono costretti alle ferie forzate e l’azienda assunse nuovo personale a ribasso in sostituzione di chi aveva scioperato) ha fermato la proprietà dal procedere con questa spietata gestione del personale. A farne le spese saranno altri 29 lavoratori, tra operai, manutentori e impiegati. Persone che potranno essere difficilmente riassorbite nel mercato del lavoro, benché in alcuni casi rappresentino un’eccellenza tra le maestranze manifatturiere del territorio. Questi ennesimi licenziamenti sono un duro affronto alla legalità sindacale, ai diritti dei lavoratori e all’economia locale».
«Una prima soddisfazione – aggiunge la parlamentare di Sel – arriva a seguito della sentenza del tribunale di Velletri, che proprio in questi giorni ha dichiarato antisindacale la condotta della Dolciaria Srl nei confronti dei dipendenti penalizzati per aver scioperato nel 2012. Ora vanno fermati i licenziamenti che la società sta portando avanti, tanto che oggi a rischiare il posto sono ben 50 lavoratori in tutto. Da parte mia – conclude Piazzoni –, ogni azione possibile in ogni sede istituzionale sarà presa in considerazione per salvaguardare il lavoro e la dignità di queste persone».