Nuovi guai per la clinica Sorriso sul mare di Formia. Quando sembrava cambiare il vento sul destino apparentemente già segnato per la clinica, dopo il licenziamento di ben 35 dipendenti, ora il baratro sembra avvicinarsi nuovamente. Perché, facendo un passo indietro, sono passate solo alcune settimane da quando a seguito dell’ennesima ispezione dell’Asl fu nuovamente riconosciuta, dopo un periodo di revoca, l’autorizzazione all’esercizio della struttura e i relativi finanziamenti statali. Un segnale concreto di speranza per l’organico dipendente e la stessa proprietà della clinica. Nuove aspettative che si sono innescate probabilmente anche grazie all’avvicendamento politico sia in Regione che al Comune di Formia. Con i massimi rappresentanti istituzionali entrambi appartenente al Pd, Nicola Zingaretti e Sandro Bartolomeo.
Eppure in queste ore il segretario provinciale dell’Ugl Cristian Rapone lancia una nota piuttosto allarmante rispetto alla situazione economica della proprietà che, ancora in attesa dei finanziamenti regionali, non riesce a pagare gli stipendi dei circa 70 dipendenti della struttura sanitaria da oramai oltre tre mesi. Settanta famiglie sulla soglia della disperazione, perché molte di queste non riescono a far fronte alle proprie pendenze, in molti casi nei confronti delle banche per pagare mutui e altre spese fisse. Per questo motivo l’Ugl solo qualche giorno fa ha scritto all’amministrazione aziendale della Sorriso sul mare per chiedere chiarimenti rispetto a questa fase di stallo senza però ricevere ancora alcuna risposta. Una situazione diventata a questo punto insostenibile. Eppure va ricordato, come detto, che il decreto di accreditamento della cifra prevista per il finanziamento alla clinica privata convenzionata col sistema sanitario nazionale è stato già emanato.
A questo punto dovrebbe essere la Asl ad avviare l’iter previsto per il pagamento anche a fronte dell’ingiunzione presentata dalla proprietà della Sorriso sul mare alla stessa azienda sanitaria. Dovrebbe trattarsi di poco più di un milione di euro di arretrati. Non va inoltre dimenticato come solo qualche tempo fa proprio la clinica ha espresso la volontà di aumentare i posti letto passando dalle 60 unità attualmente disponibili per l’utenza a circa 90 posti. Aumento possibile grazie all’ampliamento dell’offerta sanitaria con un ospice per l’oncologia e nel trattamento dell’Alzheimer. Un potenziamento che corrisponderebbe a finanziamenti per circa 5 milioni di euro all’anno nel riconoscere le prestazioni previste dal sistema sanitario nazionale.
Una ipotesi che potrebbe veder tornare in gioco anche i 35 già licenziati così da reintegrarli in organico. Una operazione complessa dalla quale però passa la permanenza imprenditoriale del gruppo svizzero a Formia e quindi la salvezza occupazionale di circa un centinaio di posti di lavoro.