TERRACINA, 'RETE SOLIDALE' SOSTIENE IL DIRITTO AL LAVORO DELLE PERSONE CON DISABILITA'

Hands touching a globeUna domanda di futuro: è quella che arriva dalle famiglie dei ragazzi disabili di Terracina che vivono come un incubo la prospettiva che, una volta usciti dal circuito scolastico, i loro figli si ritrovino di colpo abbandonati, ancora più soli nelle mille difficoltà quotidiane.

Secondo ‘Rete Solidale’, l’associazione di volontariato di Terracina nata per tutelare e sostenere i diritti dei disabili e una loro compiuta integrazione nel tessuto sociale, al momento questo è il nodo scoperto più impellente nel Welfare locale, quello, cioè, di avviare un confronto serio e costruttivo per garantire alle persone con disabilità un futuro anche una volta che diventeranno ‘grandi’ e non saranno più al sicuro in un’aula scolastica.


“Per questo è fondamentale riflettere sul tema del lavoro per i disabili” dice Stefano Soscia, presidente di ‘Rete Solidale’.

Lo spunto arriva dalla notizia di alcuni giorni fa secondo cui la Corte di Giustizia Europea ha bocciato l’Italia che non farebbe abbastanza per garantire l’ingresso nel mondo professionale delle persone con disabilità più o meno gravi.

“Quale migliore occasione per fare il punto della realtà locale?-spiega Soscia-Sicuramente la normativa attuale non è più sufficiente, come la legge 68 del 1999 sul collocamento mirato. La crisi ha, poi, acuito le criticità, ovviamente anche a Terracina dove le opportunità di lavoro legate al Terzo Settore si sono ulteriormente ridotte”.

Per ‘Rete Solidale’ si tratta di un argomento essenziale “perché per chi è disabile lavoro vuole dire integrazione, inserimento, la possibilità di una vita più vicina alla normalità. Devono arrivare provvedimenti nuovi da un confronto vero tra istituzioni, associazioni e forze produttive”.

“A Terracina c’è una nuova giunta-termina Stefano Soscia-guardiamo con attenzione al lavoro del neo-assessore Roberta Tintari alla quale rivolgiamo un sincero in bocca al lupo”.