PIAGA INCENDI SULLE COLLINE DI TERRACINA, IL COMITATO SCRIVE AL SINDACO

incendi genericaTorna l’estate e torna il pericolo incendi sulle colline di Terracina. Per questo motivo il Comitato Cittadino Colline Terracinesi ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco Nicola Procaccini e ad altri soggetti interessati alla delicata questione per lanciare per tempo l’allarme.

“E’ ormai tristemente noto che ogni anno sono molto ingenti i danni causati alle persone, alle strutture, alle colture e al patrimonio ambientale dai devastanti incendi che percorrono migliaia di ettari di territori boscati e non, del nostro Paese-scrive il referente Claudio Gerosa- Rimanendo nell’ambito del comune di Terracina, anche se lo scorso anno siamo stati bravi e/o fortunati (solo pochi ettari bruciati), nel 2011 sono andati in fumo più di 83 ettari (circa 83 campi di calcio) di cui quasi 14 di bosco, per non parlare degli anni precedenti.
Le aree percorse dal fuoco hanno tempi di recupero molto lenti, in relazione alla frequenza, all’antropizzazione, all’estensione e alla complessità dell’ecosistema colpito, ragione per cui è difficile valutare con precisione il recupero della funzionalità sia economica sia ecologica delle superfici attraversate dalle fiamme. L’unica certezza è che i tempi sono sempre molto lunghi e possono arrivare ai 100 anni quando si parla di un bosco ad alto fusto come la lecceta”.


Visto che le amministrazioni comunali hanno un ruolo strategico e fondamentale nella prevenzione degli incendi, il Comitato chiede “di continuare ad approvare annualmente e pubblicare le delibere comunali riguardanti i soprassuoli percorsi da fuoco; di perimetrare le aree percorse da fuoco, con priorità ai soprassuoli interessati a questo fenomeno negli ultimi cinque anni; di avviare la procedura amministrativa di implementazione del software concernente le aree boscate percorse dal fuoco, realizzate dal Corpo Forestale dello Stato ed inserite nel SIRA; di aumentare i controlli e implementare i divieti, le prescrizioni e le sanzioni previste dall’art. 10 della legge 353/2000 sollecitati anche da specifiche ordinanze; che tutta la cittadinanza interessata, tra cui il Comitato Cittadino Colline Terracinesi, venga messa al corrente del “Piano Comunale e/o intercomunale di Emergenza” con particolare riguardo per gli incendi di interfaccia.

A questo proposito vogliamo fortemente sottolineare che l’area comprendente Via di Santo Stefano, Strada vicinale dei Colli, Strada Vicinale Freaglio e Strada vicinale Mammolini Castellone, per la densità degli abitanti (in particolare durante il periodo estivo) e la conformazione dell’abitato, dovrebbe essere considerata “Centro Abitato”; di effettuare la regolare manutenzione delle strade comunali con particolare riguardo ai cigli delle carreggiate in modo che siano ripulite dalla vegetazione secca a forte rischio di innesco incendi; di prevedere, di comune accordo con le autorità competenti, attività di selvicoltura per arginare l’innesco di piccoli focolai pensando anche alla realizzazione di viali tagliafuoco talvolta determinanti per bloccare l’estendersi degli incendi; di apportare interventi di manutenzione e recupero, in accordo con le autorità competenti, nelle aree già percorse da fuoco spesso riconosciute come nuove zone di innesco per altri incendi; di sollecitare la manutenzione delle zone lasciate incolte”.

Quanto al contributo concreto che il Comitato Cittadino Colline Terracinesi è pronto a dare, “per l’estate 2013 sta per essere avviata sul nostro sito istituzionale www.comitatocollineterracinesi.it la nuova campagna prevenzione incendi denominata “Per fermarlo basta un numero” che ha tre scopi principali: prevenire il fenomeno degli incendi dolosi grazie al costante presidio del territorio. La presenza in strada, sia durante il giorno sia durante la notte di alcuni membri del comitato, permetterà di scoraggiare gli artefici di accensioni dolose. La sensibilizzazione dei cittadini che fruiscono della zona per scampagnate con utilizzo dei fuochi, permetterà una maggiore attenzione sia in fase di utilizzo che di spegnimento dei falò.

Consentire un più tempestivo, e quindi efficace, intervento delle forze adibite allo spegnimento degli incendi grazie all’attivazione di una rete di avvistamento dell’area, costante e attenta, e ad una catena telefonica in grado di allertare molti degli abitanti della zona montana di Terracina per poi contattare gli organismi preposti all’intervento. Non permettere gli incendi fortuiti ai margini della strada che conduce alla fonte di Santo Stefano (strada omonima) attraverso un intervento, autofinanziato, di accurato taglio e rimozione delle erbe secche”.