GAETA, PRIME ANOMALIE SULL'AFFIDAMENTO DEI RIFIUTI ALLA IPI-EGOCAR

"Isola ecologica a Gaeta"
“Isola ecologica a Gaeta”

Sono passati appena 20 giorni da quando la Ipi srl, consorziata alla Ego Car, ha iniziato un mandato semestrale per la gestione della raccolta rifiuti a Gaeta e sembrano sorgere già diverse incongruenze. Una fase transitoria in attesa che possa andare in porto il discusso bando novennale ritirato dopo le offerte ritenute non valide dalle commissione aggiudicatrice, ma questa è un’altra storia.

Piuttosto bisogna andare a leggersi il bando di aggiudicazione alla Ipi, peraltro prorogabile di altri sei mesi, per scoprire alcune anomalie. Sul capitolo riguardante il lavaggio dei cassonetti la richiesta consiste in un lavaggio settimanale di tutti i raccoglitori dell’immondizia. Ora considerando che il numero di cassonetti in città dovrebbe aggirarsi tra le 5-600 unità è chiaro che ne andrebbero lavati almeno una settantina al giorno. Considerando la sporcizia e gli olezzi nei pressi dei presidi di raccolta, è evidente che l’incuria è ormai uno stato consolidato di cose. Tanto è vero che alcun soggetto è stato nominato come responsabile controllore che l’attività periodica di pulizia venga effettivamente realizzata.


Discorso analogo per la pulizia delle spiagge, tutte, che andrebbero ripulite a fondo almeno ogni quindici giorni nel periodo estivo, sempre secondo l’affidamento. I primi quindici giorni, dall’inizio del servizio, sono già finiti, eppure molti tratti non sono stati interessati dall’attività di pulitura. Così come non sono stati applicati, come prescritto dal bando, gli specifici contenitori di raccolta sugli arenili.

Ma la situazione più controversa sembra quella relativa all’isola ecologica inaugurata circa un anno fa su lungomare Caboto. Infatti secondo il mandato del Comune di Gaeta in quell’area possono sostare solo i mezzi più piccoli in dotazione alla consorziata, mentre ad oggi anche i grossi e maleodoranti autocompattatori sostano nel piazzale. Una situazione contro la quale sono iniziate veementi le proteste di residenti e attività commerciali, come il vicino supermercato che a partire dal primo pomeriggio, quando il vento cambia direzione, vengono travolti dal nauseabondo odore di immondizia. Proprio per questo motivo i mezzi più grandi andrebbero collocati in un’area più grande e periferica che la ditta consorziata dovrebbe farsi carico di trovare e pagare per il parcheggio dei mezzi pesanti. Ciò non avviene.

Una situazione molto simile a quella che portò all’apertura di una indagine della Procura di Latina contro la De Vizia, allorquando questa, tra le altre cose, non rispettò, con un evidente vantaggio economico, una simile prescrizione sulle aree di parcheggio dei mezzi. In merito a questo specifico aspetto, inoltre, non sarebbe stata avviata alcuna procedura di individuazione del luogo dove effettuare il travaso dei rifiuti da mezzo piccolo a mezzo grande, sempre come prescritto dal bando. Così come, ad oggi, non è ancora avvenuto lo svuotamento delle campane contenenti il vetro.

Insomma le criticità sono molteplici, alle quali, va detto, forse contribuisce anche un fisiologico periodo di adeguamento. Tuttavia i disagi ci sono. Ma un altro aspetto, e forse questo sotto un punto di vista prettamente politico, ha dato fastidio a qualcuno. Nello specifico pensiamo a qualche lavoratore. Perché infatti diversamente da quanto accaduto negli ultimi anni, sono stati tagliati ben 6 posti di lavoro.

Di fatti fino al 30 maggio scorso si contavano 44 unità a tempo pieno in organico più 12 stagionali per un totale di 56. Ora, in virtù di una precisazione nel bando sugli aventi diritto, cioè chi ha maturato almeno 240 giorni di tempo pieno, i 44 diventano così 38. I dodici stagionali restano invariati. Eppure la rata che il Comune di Gaeta corrisponde alla Ipi- Eco Car, seppur con meno posti di lavoro, resta invariata, anzi di poco aumentata rispetto al passato. Da 210mila e 417 euro mensili dell’anno passato, ad esempio, ai 210mila e 597 euro mensili attuali.