Per essere riconfermati alla guida di Asl e Aziende ospedaliere non basterà far quadrare i conti, ma bisognerà dimostrare di aver intrapreso con decisione la strada di un sostanziale e misurabile miglioramento del servizio di assistenza erogato ai cittadini. Per la prima volta nella storia di questa regione infatti, il decreto firmato oggi dal presidente Nicola Zingaretti che declina gli obiettivi per i direttori generali, contiene 5 indicatori di esito:
• Gli interventi con frattura di femore devono essere operati entro le 48 ore. Attualmente nel Lazio meno di un terzo degli anziani viene operato dentro questa soglia temporale di sicurezza.
• Colecistectomia laparoscopica. Ridurre la degenza dopo intervento. Le conoscenze scientifiche disponibili dicono che le dimissioni per questo tipo d’intervento devono avvenire entro 3 giorni (ad oggi la variabilità è dal 6% al 90%).
• Favorire gli interventi di rivascolarizzazione precoce in pazienti con infarto acuto, la disostruzione tempestiva delle coronarie entro 30 minuti dall’arrivo in ospedale infatti e intervento “salva vita”, utilizzando al meglio le potenzialità di offerta presenti nella Regione Lazio.
• Ridurre il ricorso al parto cesareo. Oggi nel Lazio, a seconda della struttura alla quale la donna si rivolge la probabilità di avere un cesareo varia dal 18% al 70% a parità di condizioni di rischio.
• Ridurre il ricorso al ricovero ospedaliero di pazienti con bronco pneumopatia cronica che dovrebbero essere assistiti sul territorio e, conseguentemente, migliorare l’appropriatezza delle cure territoriali.
“L’introduzione degli indicatori di esito costituisce una novità assoluta per il sistema sanitario regionale, direi una rivoluzione – dice il presidente Nicola Zingaretti – perché sottolinea, concretamente, un cambio radicale di rotta e la nostra scelta di costruire una sanita per i cittadini senza abbandonare la linea del rigore su conti e sprechi. Complessivamente la griglia che abbiamo preparato contiene 47 obiettivi, ma i cinque indicatori di esito ne sono la parte qualificante poiché puntano a portare maggiore efficienza nel sistema riducendo le disuguaglianze che si registrano oggi nella nostra sanità. Il prossimo anno la platea degli indicatori di esito sarà ampliata aumentandone la quantità sia per l’assistenza ospedaliera che per quella territoriale”.
A fianco agli obiettivi di efficacia, appropriatezza e tempestività delle cure, le Direzioni Aziendali sono state chiamate a perseguire quelli di correttezza gestionale, oculato uso delle risorse, legalità, imparzialità, trasparenza, fedele e completa applicazione delle direttive e disposizioni regionali, con particolare riferimento all’equilibrio di bilancio.
Confermato il divieto di procedere ad assunzioni in deroga senza il preventivo via libera della Regione, cosi come il divieto di procedere a gare, sopra o sotto soglia, senza il preventivo assenso della strutture commissariali. La griglia degli obiettivi in particolare quelli di esito è calato sulle realtà dei singoli ospedali. Complessivamente per superare l’esame i direttori generali dovranno realizzare 70 punti su 100. Insomma senza il 7 in pagella l’incarico non viene rinnovato, in compenso però raggiungere gli obiettivi da diritto ad un premio di produttività pari al 7%.