È stato un Consiglio comunale fiume della durata circa 18 ore, ma le divergenze tra maggioranza e opposizione a Gaeta invece di ridursi all’indomani della seduta, iniziano a scatenarsi proprio ora. Le contrapposizioni si inaspriscono, semmai c’è ne fosse stato bisogno, e il movimento progressista dell’ex sindaco Antonio Raimondi infligge l’affondo più duro.
“Dopo un anno di amministrazione Mitrano – dichiarano i raimondini in una nota – la città di Gaeta ha solo visto e pagato un vertiginoso aumento delle tasse locali. Non solo i cittadini non hanno visto nulla di importante e decisivo per la loro vita quotidiana, ma anzi si sono trovati di fronte a delle autentiche brutture e sperperi di denaro pubblico che gridano vendetta. Un anno che ha riportato le lancette della nostra storia cittadina indietro invece di portarle avanti.
Si è fermata la bonifica dell’area Eni, il pontile petroli non è stato delocalizzato e non abbiamo un nuovo pontile crocieristico, la portualità turistica è ferma, la bandiera blu sempre più un miraggio, confusione sulla nettezza urbana e città più sporca, il turismo che cala a picco, eventi culturali senza una visione e programmazione seria, la profonda crisi del sistema industriale con il rischio di perdere centinaia di posti di lavoro, nessun intervento nuovo su strade, marciapiedi ed illuminazione. Insomma: un disastro.
L’unica cosa sulla quale spicca la nuova amministrazione sono le tasse e i tributi come si è visto anche con il bilancio previsionale 2013 approvato lunedì scorso. Tutte le tasse sono state portate al massimo: Imu, Tares, Irpef, Cosap. A queste si aggiungeranno le nuove tariffe sul cimitero che saranno una autentica stangata per le famiglie gaetane. Addirittura sulla Tares – altri dolori in vista – hanno votato il regolamento senza darlo ai membri dell’opposizione per cui siamo usciti dall’aula per protesta.
E’ del tutto evidente che il presidente del Consiglio Comunale Luigi Coscione è incapace di svolgere il suo compito e farebbe bene il sindaco a sostituirlo se non vuole avere ulteriori problemi in futuro. Se ciò non dovesse avvenire, allora vuol dire che è connivente con questo modo di fare che sarebbe quindi di natura dolosa”.
Dello stesso tono anche Pina Rosato che ha denunciato come “stia passando in silenzio il concetto che lo Stato non paga più nulla e tutti i costi dei Comuni passano interamente sulle spalle dei cittadini. Ma questa amministrazione di centrodestra ci sta mettendo del suo, cieca e sorda a qualsiasi richiamo alla calma, rischiando di fare una carneficina sociale. Secondo stime di alcune associazioni di categoria questa nuova imposta, la Tares, costerà almeno il 60 percento in più per famiglie, commercianti, imprese.
Per fare un esempio una famiglia che oggi paga 400 euro ne pagherà 640 per gli stessi metri quadri, una impresa che ha grandi superfici scoperte come ristoranti il 550 percento in più, i bar il 370. Credo sia opportuno fermarsi. Mi sarei aspettata da lei e dalla sua maggioranza un atteggiamento di apertura e di attenzione ai cittadini ed ai loro drammi.
Invece avete risposto come sempre con un bilancio zeppo di numeri e prelievi senza porvi dubbi nonostante le pesanti riserve annotate dal Collegio dei Revisori allorquando dichiara di ‘Non essere in grado di valutare l’attendibilità del valore previsto in bilancio per l’Imu mentre si esprime riserva sui temi che riguardano la Tares, l’istituzione del fondo svalutazione crediti non appostato; si esprime riserva per il piano del contenimento delle spese, per la riduzione della spesa per il personale dipendente'”.