Non è bastato il ricorso al Tar da parte della De Vizia Spa contro il Comune di Gaeta riguardo ad una serie di presunte irregolarità nelle procedure di assegnazione a nuovo gestore dell’appalto Rsu, perché intanto è arrivata anche una lettera protocollata al Comune e indirizzata a politici e dirigenti dal presidente della commissione trasparenza Marina Costabile. Una lettera che non fa solo il paio col ricorso ma lo esalta evidenziandone la durezza delle affermazioni in seguito alle quali si pone il dubbio di presunti reati e danni finanziari all’ente. Ma andiamo per ordine.
Ricordiamo le denunce avanzate dalla De Vizia secondo la quale “procedura platealmente illegittima per violazione di pressoché tutte le disposizioni in tema di affidamento di appalti pubblici, come rilevato dalla ricorrente con atto di diffida trasmesso prima dell’apertura delle buste, puntualmente ignorato dall’amministrazione, la quale aveva ormai chiaramente deciso di affidare ad altra ditta a qualunque costo e senza tener conto di alcuna norma il servizio in esame”.
Oppure, tra le altre accuse, che ci sono “evidenti profili di sviamento dell’azione amministrativa”, “insufficienza delle somme stanziate per il servizio”, “in spregio a tutti i principi sugli appalti pubblici ed in violazione delle norme in materia nonostante le gravi carenze delle offerte presentate dalle ditte Ambroselli e costituenda Ati Ipi-Ecocar, l’amministrazione comunale le invitava a presentare una nuova offerta, in forza di un invito che configura una procedura assolutamente atipica e di lampante illegittimità”.
In forza delle numerose e pesanti accuse della De Vizia, oggi in proroga fino alla fine del mese, e anche di presunte negligenze e irregolarità contestate a esponenti politici di maggioranza e dirigenti il presidente della Commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Gaeta ha dichiarato: “Nonostante fosse chiaro da tempo che il problema dell’appalto del servizio di igiene ambientale fosse molto serio, anzi serissimo, le scelte amministrative hanno portato questo Ente a quello che oggi si presenta come un ingarbugliato problema tecnico e amministrativo che ha esposto il Comune ad un serio problema di immagine e a possibili danni. E’ quindi con rincrescimento, ma nel rispetto di quello che sento come un mio dovere istituzionale, che segnalo a tutti gli organi in indirizzo che i contenuti del ricorso presentato al Tar dalla società De Vizia Spa sono estremamente preoccupanti e suscettibili di generare gravissimi danni economici alle casse comunali oltre che azioni giudiziarie dirette contro l’Ente ed i suoi rappresentanti politici e tecnici perché ci troviamo di fronte ad una serie di affermazioni che sembrano avere tutti i caratteri di una denuncia di fatti penalmente rilevanti”.
Le accuse emergono chiare nel prosieguo della missiva protocollata quando si denuncia l’avvio del bando senza la dovuta copertura finanziaria, l’esclusione del Consiglio comunale dalla discussione sull’appalto, come sostenuto dal segretario generale Labbadia e dal dirigente Astarita, e nonostante l’articolo 42 comma 2 del decreto legislativo 267/2000 che attribuisce invece al Consiglio comunale la competenza a decidere su spese che impegnino il bilancio per gli esercizi successivi come gli iniziali nove anni del bando. Insomma a questo punto il rischio paventato è quello di un risarcimento di circa 5 milioni di euro che potrebbe mettere in ginocchio il Comune di Gaeta. Un’approvazione lampo della delibera, circa cinque minuti, e senza consiglieri di minoranza, viene reiteratamente ricordata come presupposto alla volontà di bypassare il Consiglio per un provvedimento poi sospeso.