Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente da Renato Di Gregorio, amministratore di Impresa Insieme S.r.l. in merito alle recentissime polemiche sul sito web del Comune di Gaeta.
“Per evitare che la competizione politica usi la nostra società e gli strumenti tecnici che abbiamo realizzato a vantaggio della comunità locale come capo espiatorio e stravolga la storia vissuta per giustificare spese aggiuntive a carico della collettività, forniamo alcuni elementi informativi sulla vicenda di cui si è parlato sulla stampa locale a proposito del sito comunale istituzionale di Gaeta.
SERAL è una associazione di Comuni nata nel 2004 che ha come obiettivo l’ottimizzazione dei servizi al cittadino e sostegno allo sviluppo locale. Per realizzare i miglioramenti necessari su questi due piani, Impresa Insieme ricerca finanziamenti pubblici e aiuta i Comuni a presentare progetti accurati ai bandi pubblici da cui ottenere le risorse necessarie, evitando di gravare sui bilanci esigui degli enti aderenti.
Il finanziamento di 50 mila euro di cui il sindaco Mitrano parla nel suo comunicato del 3 maggio si riferisce ad un progetto che è stato finanziato dalla Regione Lazio nel 2009 per far funzionare lo sportello unico per le attività produttive e attivare il marketing territoriale per rispettare le leggi nazionali relative alla regolamentazione del SUAP (legge 160 del 2010).
Infatti il Comune ha acquisito un software per la gestione on line del SUAP e si è certificato presso il Ministero dello Sviluppo Economico nel gennaio 2011. Ha poi acquisito un software per la promozione del territorio comunale (marketing territoriale) così che potesse concorrere assieme agli altri comuni del Sud Pontino a rappresentare l’insieme delle attrattività locali per un turismo di qualità.
Infine ha così potuto sviluppare un’azione di formazione interna dei funzionari preposti al funzionamento del SUAP e del marketing territoriale. In aggiunta, si è potuto formare un gruppo di giovani gaetani, selezionati attraverso un bando cittadino, per poter supportare i funzionari comunali nel promuovere alcune caratteristiche del territorio sul portale di marketing territoriale. Ciò anche con la prospettiva che il gruppo dei giovani potesse progressivamente ampliarsi per diffondere una cultura di marketing territoriale nella popolazione giovanile locale.
Nel fare tutte queste attività ci si è anche resi conto che il portale istituzionale esistente era obsoleto, non consentiva di rappresentare le modalità con cui i cittadini potevano conoscere come fruire dei servizi in modo trasparente. Il suo costo risultava peraltro elevatissimo in quanto, solo per la gestione e l’alimentazione il Comune, sosteneva un costo di 10 mila euro all’anno.
Per uniformare il sito di Gaeta alle indicazioni del Ministero della Funzione pubblica, similmente a ciò che si era fatto anche per altri Comuni dell’Associazione SERAL, abbiamo ritagliato dal finanziamento regionale una somma di 4 mila euro per la realizzazione tecnologica del portale e abbiamo fatto sottoscrivere un impegno comunale di sostenere una spesa annuale di 250 euro a fronte dei 10.000 euro la a cui il Comune era abituato.
Il sito web è stato realizzato similmente a quelli già operanti in altri Comuni dell’Associazione SER.A.L.. L’articolo del giorno 3 maggio, ha infatti correttamente informato i cittadini che gli altri Comuni che hanno la medesima tecnologia sono al primo posto in Italia secondo la valutazione che fa il software Magellano realizzato dal Ministero della Funzione Pubblica per certificare la trasparenza di un sito web pubblico.
Allora c’è da chiedersi, perché uno stesso sito web in un Comune limitrofo come Itri è tra i migliori siti italiani per la trasparenza e il sito di Gaeta è in fondo alla classifica ?
I cittadini non sono stupidi e la risposta è semplice. Lo strumento tecnologico è perfetto, ma non viene alimentato di informazioni che consentano di rispettare la legge sulla trasparenza che chiede di rendere pubbliche e che il sistema Magellano verifica per esprimere il suo giudizio.
L’Amministrazione precedente, quella retta dal ex sindaco Raimondi, ha cercato di stimolare il personale interno a caricare le informazioni necessarie. Visitando il sito si può facilmente verificare che la rappresentazione dei servizi in alcuni settori è completa e in altri è del tutto mancante. Eppure, proprio perché Gaeta fa parte di un’Associazione di Comuni come SER.A.L. i funzionari di ciascun settore possono utilizzare una banca dati comune per aggiornare le schede che servono a rappresentare ai cittadini il modo con cui fruire dei servizi.
La stessa cosa dicasi delle difficoltà della acquisizione dei dati e le lentezze nella gestione della posta elettronica in dotazione ai tecnici preesistenti, che hanno mantenuto l’incarico sulla scorta di determine dirigenziali interne. Fortunatamente di questo non mancano le documentazioni relative.
L’Amministrazione del sindaco Mitrano è in carica da un anno, ma la situazione non è mutata.
Non è certo cambiando la tecnologia di un sito che si può cambiare il livello di informazioni che esso consente di ottenere, ma solo una sana gestione interna può determinare un risultato accettabile.
Il sito web è stato peraltro consegnato a gennaio del 2012 ed è recante addirittura il Bollino Ministeriale che certifica la massima qualità del sito e indica la certificazione da parte del Ministero della Funzione Pubblica.
A Gennaio del 2013 il Decreto Legislativo n. 83 ha introdotto altre regole per la trasparenza e i Comuni hanno potuto disporre di un modulo aggiuntivo per rispettare la nuova legge con la spesa di 450 euro Gaeta, diversamente da altri Comuni, non l’ha ancora acquistato. Vedremo se si preferirà cambiare un intero sito web per non aggiungere un piccolo modulo al sito esistente.
Comprendiamo che a volte la tenzone politica può assumere toni aspri, ma ci sentiamo in diritto di consigliare ai contendenti di evitare che ciò possa oscurare la verità e la storia dell’innovazione che si va tentando di realizzare nei Comuni del Sud Pontino (peraltro tutto ampiamente documentato e rendicontato alla Regione Lazio ), compromettere la professionalità di specialisti di fama nazionale e banalizzare l’impegno lavorativo di giovani gaetani che hanno lavorato con impegno e coscienza sociale all’iniziativa.
Parlando peraltro di trasparenza, per rendersi conto direttamente della storia che va dal 2010 al 2013 su questo argomento si può visitare il sito di SER.A.L raggiungibile direttamente all’indirizzo www.associazioneseral.it oppure arrivandoci attraverso il sito comunale www.comune.gaeta.lt.it.”
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