GAETA, BANDO RIFIUTI: RICORSO DELLA DE VIZIA, SALTA ANCORA L'ASSEGNAZIONE DELL'APPALTO

de viziaAvrebbe dovuto iniziare stamattina la nuova ditta che si sarebbe occupata del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Gaeta, oltre che della predisposizione di una fase storica: quella del porta a porta. Ma ieri, dopo un’escalation di provvedimenti, è arrivata la proroga da parte della giunta a quella invece attualmente in carica, la De Vizia.

Una situazione paradossale perché a innescare questo meccanismo è stata proprio la De Vizia con la presentazione di un ricorso contro l’aggiudicazione dell’appalto alla ditta di Roma Impresa pulizie industriali srl, vincitrice dell’ultimo passaggio nel lungo e complesso iter di aggiudicazione del servizio con un ribasso del 4 percento sulla base offerta. Un’opposizione all’aggiudicazione che affonda le radici in svariati capitoli che la controversa assegnazione ha già vissuto in poche settimane sfociando nell’epilogo con la delibera di giunta di ieri.


Ma in sostanza i motivi del ricorso della De Vizia vanno ricercati nella sua esclusione, arrivata in seguito al rialzo della cifra base richiesta nel bando. Un fatto che causa automaticamente l’esclusione, ma evidentemente la proposta al rialzo cela neanche così bene presunti malumori per le numerose evoluzioni avute nella storia recente di questo bando.

Passato da quel noto quanto reclamizzato quanto controverso maxi-appalto da oltre 50 milioni di euro in 9 anni, a un bando ad invito, e fino all’adozione del sistema della proposta a rito abbreviato al fine di scongiurare l’epilogo che non si è riusciti ad evitare. Tutti e tre i passaggi sono stati bloccati: nei primi due casi da irregolarità e anomalie riscontrate dalla commissione aggiudicatrice e nel terzo caso da un ricorso allorquando era rimasta a concorrere solo la Ipi srl.

Questo significa, ovviamente, anzitutto che, già da qualche tempo, il progetto di iniziare la raccolta differenziata nell’anno in corso è stato abbandonato col rischio di slittare il porta a porta a data da destinarsi. Perché ora le cose sono cambiate. Infatti chi alla fine la spunterà da questa vicenda che assume giorno dopo giorno i contorni di un contenzioso giudiziario, oltre che di un mistero, dovrà aspettarsi esclusivamente un mandato di 6 mesi prorogabile di altri sei.

Per questo oggi appare complicato pensare alla partenza di progetti impegnativi come il porta a porta se il Comune di Gaeta si trova a dover prorogare alla ditta che si è opposta proprio all’affidamento del proprio datore di lavoro.

Insomma un vero e proprio paradosso. Per ora certo è che la proroga è stata predisposta fino al 20 maggio prossimo, data di discussione al Tar di Latina del ricorso della stessa De Vizia che perciò fino ad allora rimarrà la ditta che mantiene in gestione il servizio che, peraltro, è già in proroga dal lontano ottobre del 2011 per effetto delle ordinanze sindacali di proroga sia della passata amministrazione Raimondi che di quella attuale. Con l’estate alle porte questa fase di stallo impedisce anche eventuali contatti come indicato da alcuni con altri Comuni limitrofi per avere un unico bando ed unico gestore anche se come preannunciato da esponenti dell’amministrazione resta salda la volontà di rivedere riproposto il maxi-bando, certamente non prima di sei mesi o al massimo di un anno, salvo complicazioni giudiziarie.

Ma come si è arrivati a far saltare il bando dei rifiuti per tre volte in pochi giorni? Bisogna partire dall’appalto ultramilionario di quasi 54 milioni di euro che doveva essere assegnato il 5 aprile scorso e che è stato invece invalidato dalla commissione aggiudicatrice che ha riscontrato una serie di lacune non trascurabili nel testo.

Mancanze a dire il vero dall’aspetto piuttosto marginale rispetto alla mole economica dell’affidamento, inezie più che errori che stonano evidentemente con l’importanza del bando stesso. Parliamo ad esempio dell’assenza di una meglio specificata assegnazione del servizio di pulizia delle spiagge nel periodo invernale, oppure dell’omissione nell’assegnazione della gestione dei cestini stradali o dell’installazione dei portacicche.

Insomma dopo il parere della commissione il dirigente del settore verbalizza quanto avvenuto nella mancata aggiudicazione della gara, in seguito alle difformità, e parte immediatamente un nuovo bando da sei mesi più sei di eventuale proroga in linea coi criteri economici dell’anno passato.

Niente maxi-assegnazioni quindi. In verità diventa, più che una gara aperta, una gara ad invito alla quale partecipano solo tre delle oltre dieci ditte ai nastri di partenza della complessa querelle chiamate dal Comune di Gaeta a riformulare la proposta su nuova base di affidamento. Oltre alla De Vizia e alla Ipi srl di Roma c’è anche la Ambroselli di Castelforte. Tra il 24 e il 26 si aprono le buste che però tra offerte al rialzo, offerte non conformi e irregolarità nei documenti vedono escluse tutte le proposte. Nuovo intoppo.

A quel punto si sceglie di adottare il cosiddetto rito abbreviato, ovvero una nuova sollecitazione a quelle ditte che avevano risposto all’invito, nel frattempo rimaste in due, la Amroselli si tira fuori, a riformulare un’altra proposta. La Ipi si aggiudica l’appalto con un ribasso di circa il 4 percento sulla base economica offerta, mentre l’offerta della De Vizia è al ribasso.

Fatto che proprio secondo quanto prescritto dal bando la fa escludere in virtù del principio che vengono considerate valide solo offerte al ribasso. Segue il ricorso della De Vizia nei giorni scorsi e la delibera di proroga in attesa di conoscere il giudizio del Tar alla stessa De Vizia da parte della giunta, arrivato ieri.