GAETA, LAVORI ALLA CHIESA ''DEGLI SCALZI'': CONVOCATA LA COMMISSIONE CONTROLLO E GARANZIA

chiesa scalziAGGIORNAMENTO – Un appalto da 150mila euro del Ministero delle Finanze gestito direttamente dalla parrocchia di Santi Cosma e Damiano di Gaeta. Certo non può sfuggire l’analogia col nome del primo cittadino, Cosmo Mitrano, che potrebbe dare adito a cattivi pensieri ma invece i soldi sono del ministero delle Finanze che concesse il finanziamento nel 2006. Anche se proprio il Comune di Gaeta ha deciso di far gestire l’intera somma direttamente alla parrocchia facendo passare l’immobile dal patrimonio comunale al comodato d’uso per 99 anni.

Ma bisogna fare un passo indietro quando il finanziamento fu concesso dal Ministero nel 2006. Da allora la somma, durante la precedente amministrazione di Antonio Raimondi, fu elargita alla spicciolata liquidando una prima tranche del valore di 50mila euro complessivi in un regime di corresponsione del finanziamento che prevedesse il pagamento di una certa cifra solo a lavori scaglionati.


Ma Cosmo Mitrano, probabilmente per una legittima devozione, peraltro mai nascosta nei confronti dei due santi, ha deciso di cambiare già da un po’ di tempo il trasferimento del finanziamento alla chiesa del parroco Don Giuseppe Rosoni facendo in modo di far pervenire la cifra restante, 150mila euro appunto, tutti e subito.

Una bella notizia anche per i fedeli che potranno vedere finalmente rinascere uno storico luogo di culto della città. Ma non è finita qui perché nel frattempo la chiesa, di proprietà comunale, nel novembre scorso era già stata affidata alla parrocchia in comodato d’uso gratuito per 99 anni.

Ora questi due fatti non offrono alcuno spunto di riflessione evidente o qualsivoglia sorta di collegamento, se non quello che a decidere la gara per l’affidamento dell’appalto fosse per tempi e modi proprio la parrocchia e il suo parroco in virtù dell’affidamento gestionale già ottenuto. A partecipare alla gara, per la cronaca nessuna ditta locale, si sono presentati in quattro con la dovuta documentazione: due ditte di Napoli, una di Salerno e una di Parete in provincia di Caserta. Insomma tutte campane.

Anche questo di per se non costituisce alcuna anomalia se non per il fatto che la comunità parrocchiale o dei devoti, e comunque la città di Gaeta, è costituita anche da imprenditori che nel settore dell’edilizia avrebbero potuto beneficiare dell’affidamento dei lavori. Un fatto che ha peraltro interessato anche la politica e in particolar la presidente della Commissione controllo e garanzia del Comune di Gaeta Marina Costabile la quale seppur appartenente alla minoranza in Consiglio vuole vederci chiaro e a tal proposito ha convocato una seduta della commissione per fare appunto chiarezza.

“Il restauro della chiesa degli Scalzi – esordisce la Costabile – è un’opera di grande rilievo se si considera che essa, per la sua antichità, è un pezzo importante della storia della nostra città. Ma non capisco – prosegue – perché in un momento di crisi economica e di diffusa disoccupazione, si preferisce fare l’affidamento a procedura negoziata, di un appalto di ben 150mila euro, a ditte campane. Possibile che a Gaeta non ci siano ditte in grado di effettuare l’intervento di restauro e consolidamento della chiesa? È veramente strano che un parroco s’intenda di lavori pubblici e che conosca solo ditte campane e che poi, alla fine, vinca una ditta campana. Non era più giusto e trasparente fare un bando di gara ad evidenzia pubblica, al quale avrebbero avuto opportunità di partecipare più ditte? L’Amministrazione Comunale dal canto suo, ha vigilato e fatto controlli sull’iter procedurale della gara d’appalto, dal momento che il finanziamento, concesso al Comune di Gaeta è invece gestito da un soggetto privato, anche se parroco? A queste domande, in qualità di presidente della Commissione Controllo e Garanzia, chiederò risposta nella seduta che ho convocato per lunedì 8 aprile alle ore 10 e 30, e alla quale ho invitato anche il dirigente del II dipartimento Sisto Astarita e la segretaria generale Celestina Labbadia. Una scelta da parte del sindaco di tenere fuori le imprese e quindi le famiglie gaetane in un momento di grave crisi nonostante i proclami elettorali sull’occupazione”.

***ARTICOLO CORRELATO*** (Gaeta, Chiesa ”degli Scalzi”: al via i lavori di restauro e consolidamento – 12 marzo -)

LA REPLICA DELL’ASSESSORE LECCESE

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