E’ durata poco meno di mezzora la discussione davanti il Tribunale del Riesame del ricorso avverso il sequestro dell’ex pastificio Paone di Formia oggetto da tre anni da complicati e contestati lavori di interventi di riconversione urbanistica. Il giudice del Tribunale della Libertà – presidente Lucia Aielli, a latere Ferri – si sono riservati la decisione, molto attesa, dopo la sentenza di cinque pagine della Corte di Cassazione che aveva annullato, con rinvio, l’ordinanza di dissequestro emessa dallo stesso Riesame nei confronti dell’ex pastificio di via Appia Sud chiedendo di stabilire se l’area sia sufficientemente urbanizzata e quindi non necessiti di alcun piano particolareggiato, o se nel caso contrato, andava redatto per evitare commettere abusi edilizi.
La tesi difensiva dei legali della proprietà, la famiglia Paone, Francesco Ferrara, Daniele Lancia e Pasquale Cardillo Cupo, oggi è stata la stessa: l’area nel corso degli anni è stata fortemente urbanizzata con la realizzazione di numerosi palazzi residenziali e dello stesso ‘ospedale Dono Svizzero contrariamente a quanto contestato dalla Suprema Corte che ha rimarcato un vulnus, la mancata redazione del piano particolareggiato, alla base del procedimento tecnico amministrativo avviato dal Comune di Formia nel 2008 con il rilascio del permesso a costruire numero 182.