Decine e decine di cadaveri le cui ossa sono state ammassate in sacchi poi depositati in un’area contigua e interdetta del cimitero di Gaeta. Un’area occupata un tempo da cappelle sequestrate e poi dismesse e dal vecchio ossario dove sono state inoltre trovate anche una decine di casse zincate semiaperte al cui interno c’erano ancora i resti del defunto.
Una scena raccapricciante che non fa che confermare, se necessario, in maniera definitiva, il mercato nero dei loculi, le profanazioni di sepolcro e un vero e proprio sistema criminale nella gestione del cimitero di Gaeta.
A scoprire su segnalazione dei dipendenti cimiteriali del Comune il macabro accaduto sono stati i carabinieri di Gaeta che da tempo, peraltro, stanno svolgendo indagini e interrogatori relazionandosi e informando degli sviluppi la Procure della Repubblica. Tanto che si era parlato di imminenti avvisi di garanzia per ex amministratori e dirigenti comunali.
Ma se tutta l’indagine era partita qualche mese fa da un paio di loculi di proprietà comunale indebitamente svuotati dai resti di sei soldati periti nel primo conflitto mondiale, eppoi assegnati ad un parente di un ex assessore comunale, ora la vicenda si complica perché i ritrovamenti sono numerosissimi.
E assecondando la logica criminale seguita nel primo filone di questa inchiesta, i resti ritrovati ieri altro non sarebbero che il contenuto di tutti quei loculi indebitamente svuotati per poi essere rivenduti sul mercato nero, della cui esistenza si è a conoscenza grazie a numerose testimonianze. Persone che avrebbero ricevuto richieste in denaro persino fino a 20mila euro, secondo un vero e proprio tariffario occulto, per depositare il proprio congiunto nel luogo preferito del camposanto.
Ma forse quel punto in particolare sarebbe stato in qualche caso già occupato e allora si procedeva a svuotarlo e ad ammucchiare i resti oppure si modificavano strutturalmente addirittura le cappelle per allargare i loculi, avere più spazi e non destare sospetti, come nel caso dei loculi dei militari italiani. Tutto ovviamente senza alcuna registrazione o documentazione. Ricordiamo a tal proposito che proprio i militari dell’Arma hanno incontrato molte difficoltà nella ricostruzione di alcuni passaggi della prima fase di inchiesta proprio a causa delle lacune negli incartamenti comunali, nelle mappature e nei censimenti. In alcuni casi qualcuno ha fatto anche presente di non riuscire più a trovare un proprio congiunto forse proprio perché quel loculo e la sua intestazione erano spariti, o meglio assegnato ad altri.
Insomma il ritrovamento di ieri ha divaricato la breccia aperta col caso dei due loculi della Cappella dell’Angelo Custode e rende efficacemente conto della estensione del fenomeno criminoso. Nel caso dei soldati erano stati gettati nell’ossario comune, qui il luogo utilizzato è una struttura alla quale si accede da via Bologna. Ancora non si capisce da quanto tempo quei resti giacciono li, ma la sensazione più verosimile è che sia solo il frutto del lento accumulo, volta per volta, avvenuto negli anni per mano di chi ha condotto le redini del sistema e di chi lo aiutato. Evidentemente tutte persone che si sono arricchite da queste attività. Perciò ora le indagini proseguiranno anche per capire chi siano questi soggetti.
LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO MITRANO
In merito ai nuovi deplorevoli fatti scoperti in data odierna dai Carabinieri, nel corso delle indagini avviate sulla gestione del cimitero comunale, il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano dichiara: “Sin dal nostro insediamento abbiamo denunciato, sia in Consiglio Comunale che attraverso la stampa, situazioni poco chiare relative al Cimitero della nostra città. Abbiamo condiviso le nostre preoccupazioni e perplessità con le Forze dell’Ordine che hanno avviato importanti e capillari indagini, grazie alla quali sta emergendo, in modo inequivocabile, una gestione superficiale e pressappochista, volendo usare eufemismi, dei servizi cimiteriali da parte delle precedenti amministrazioni comunali. Ai Carabinieri va il nostro plauso per il lavoro svolto ed in corso. Il nostro auspicio è che si prosegua nella strada intrapresa, facendo piena chiarezza su tutte le situazioni dubbie, affinché si possa ristabilire la legalità all’interno del cimitero comunale”.
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