FORMIA, CANI AVVELENATI A SAN PIETRO. CERCA CASA ''ULISSE'' SALVATO DALLA GUARDIA COSTIERA

cani-randagi-470x405Qualcuno non ne poteva più o semplicemente odia gli animali e così si è fatto giustizia da solo avvelenando tre cani domestici. E sin da subito si è diffuso l’allarme in via degli Aranci nel quartiere di San Pietro a Formia dove la scorsa notte almeno 3 cani, che vivevano coi propri padroni nelle abitazioni con giardino al piano terreno dello stabile, hanno avuto la stessa sorte. O meglio uno lotta tra la vita e la morte.

Un vero e proprio blitz punitivo da parte di qualcuno che sarebbe già stato individuato dai residenti come colui che a più riprese si è reso protagonista di appariscenti scene di disappunto nei confronti delle bestiole. Una punizione premeditata, studiata, ed effettuata nottetempo probabilmente con delle polpette avvelenate. Una pratica meschina che ha provocato a due delle tre vittime una lenta agonia sfociata nel decesso. Mentre un terzo esemplare è stato sedato ma resta in procinto di morire.


Balto, Mimma e Greta i nomi dei tre cani avvelenati e intanto a San Pietro i residenti hanno paura: “Tutti coloro che possiedono un cane in questo quartiere – hanno dichiarato alcuni di loro – densamente abitato ma scarsamente civile, temono che i loro cani, anche se portati a spasso al guinzaglio, possano trovare e inghiottire una polpetta avvelenata. Questa situazione è inaccettabile, i diritti degli animali che solo da poco tempo vengono considerati in questi casi sono cancellati dalla mano di chi prepara succulenti bocconcini al veleno e in pochi istanti mette fine alla vita stessa di queste innocenti creature. La vera bestia passeggia nei quartieri impunita”.

 

FORMIA, CERCA UNA NUOVA CASA IL  CANE FINITO TRA GLI SCOGLI

di Francesco Furlan

*Marco VIGLIOTTI*
*Marco VIGLIOTTI*

Nessun coinvolgimento umano. E’ infatti caduto da solo il cane ritrovato dieci giorni fa tra gli scogli del molo Vespucci e salvato dai marinai della Guardia Costiera di Formia agli ordini del comandante Marco Vigliotti e dall’Asl. Lo hanno rivelato i filmati di videosorveglianza all’ingresso dell’area portuale che hanno mostrato come l’animale sia rimasto imprigionato per quasi due giorni, senza che alcuno se ne accorgesse.

Ulisse il nome che i marinai hanno dato al piccolo bastardino, di circa dieci anni, prima di avviarlo presso una clinica veterinaria di Minturno dove è stato curato e attualmente è custodito nell’attesa che qualcuno vi si rivolga per adottarlo.

Nel frattempo, dopo il salvataggio che ha visto protagonista anche un generoso ragazzo di Formia, sono arrivati i complimenti del direttore scientifico dell’Enpa – Ente Nazionale Protezione Animali – Ilaria Ferri: “Ringrazio di cuore gli uomini della Capitaneria di Porto di Formia guidati dal Comandante Vigliotti, che, con grande prontezza ed efficacia, hanno soccorso l’animale. Ancora una volta – prosegue Ferri – i militari della Guardia Costiera, che già in passato hanno dato prova di grande attenzione e sensibilità nei confronti degli animali, si sono distinti per il loro senso del dovere e la loro professionalità, per i quali desidero esprimere tutta la mia gratitudine”.